Che derby! Aspro, maschio come vuole la tradizione, e ricco di colpi di scena. Nonostante il turno infrasettimanale la Scandone raccoglie oltre 600 spettatori.
Una Scandone piena di tifosi, un lusso di questi tempi, che furbamente si siedono tutti sotto le telecamere di Waterpolo Channel in modo da non rendere l’idea della loro presenza.
La squalifica di Baraldi costringe soprattutto Esposito e Buonocore a fare gli straordinari al centro ma la squadra sembra non risentirne, il Posillipo a ranghi completi trova il primo gol della gara, va sotto a metà del secondo parziale fino al 3-3 di Dervisis che chiude la prima metà del match, ma non sembra in palla come i biancorossi, più pimpanti e fluidi nella manovra tanto da andare sul +2 nel terzo tempo approfittando dei tiri forzati del Posillipo che si infrangono sul muro targato Vassallo.
“Colpo di scena!” avrebbe detto il grande Mike per gli ultimi 5 minuti e passa. Non per la brutalità fischiata a Renzuto, non per il conseguente rigore parato da Negri, ma per l’altra faccia del Posillipo che viene fuori. Per 4 minuti con l’uomo in meno ma la difesa non sembra accusare più di tanto, in attacco ci provano e trovano il gol del pari mentre la Canottieri si fa prendere dalla paura di vincere che a volte arriva in queste situazioni. È «black out – ammette amareggiato il capitano Buonocore – complimenti a loro che non hanno mollato, ci hanno creduto e vinto».
E si, perché il gol del pari (Cuccovillo) arriva subito dopo la prodezza di Negri che sembrava aspettasse quel momento per blindare la porta e tranquillizzare i compagni, contemporaneamente «troppi tiri forzati ci hanno fatto perdere il filo del nostro gioco» ammette Zizza e a 8” dalla sirena Vlachopoulos con l’uomo in più pesca il jolly e regala il primo derby stagionale ai suoi «con la stessa moneta dell’andata» per usare le parole di Cuccovillo.
Orgoglioso dei suoi compagni il capitano Saccoia, ma nonostante la vittoria «arrabbiato, non possiamo concedere così tanto e riprenderci solo con scosse di questo tipo».
Ed ha ragione. Perché paradossalmente si potrebbe dire che proprio Renzuto (fino a quel momento tra i migliori) sia il match winner della gara, la sua uscita ha compattato la squadra dal punto di vista mentale come raramente visto durante la stagione. Fuori lui il Posillipo si è scaricato di dosso la tensione, non avendo più nulla da perdere. Che sia la partita della svolta? «Speriamo!» chiosa il capitano.
Comincia male il tour de force per la Canottieri, «Sabato altra stracittadina con l’Acquachiara – dice Zizza – e poi Trieste, che è squadra che gioca senza nascondersi e può dare molto fastidio».
E l’altro coach? Un leone in gabbia per due tempi e mezzo. E chi conosce la Scandone può confermare. Espulso, segue i suoi dietro le vetrate che separano la vasca dagli spogliatoi, consumando il pavimento e saltando ad ogni azione. Trova però la lucidità per ammettere che «A prescindere dal risultato sia noi che gli avversari abbiamo molto da recriminare per l’andamento della gara, troppe interpretazioni in momenti topici, così non va».
Domani, quando la pressione sanguigna ritornerà ai valori normali si godrà la vittoria.
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(fonte waterpoloitaly.com)