Sono passati 27 anni da quel maledetto pomeriggio del 19 luglio 1992, quando un attentato dinamitardo della Mafia in via D’Amelio (Palermo) uccise il giudice Paolo Borsellino e i 5 agenti della sua scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Un attentato nei confronti di uno dei più fedeli servitori dello Stato del ‘900, ucciso solo 57 giorni dopo il suo collega e amico Giovanni Falcone, che perse la vita nella strage di Capaci insieme alla moglie Francesca Morvillo e 3 agenti della scorta (Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo).
Tra le sue parole, tristemente profetiche sono quelle di un’audizione del 1984 (quando il pool stava preparando il primo maxi processo alla Mafia): “Che senso ha essere accompagnato la mattina per poi essere libero di essere ucciso la sera?”. Il magistrato lamentava infatti che “di pomeriggio c’è una sola macchina per 4 magistrati, così vado in ufficio con la mia ed esco alle 21 o alle 22”.
Se il presidente della Commissione, Nicola Morra, parla di tale provvedimento come di un “ulteriore segnale di democratizzazione del Paese”, è invece polemico il fratello del magistrato ucciso in via D’Amelio, Salvatore Borsellino: “In quella strage mio fratello è stato ridotto ad un tronco carbonizzato senza più le gambe e le braccia, i pezzi di quei ragazzi sono stati raccolti uno ad uno e messi in delle scatole per poi essere identificati, separati e racchiusi in delle bare troppo grandi per quello che restava di loro.
E’ necessario che ci venga restituito tutto, che vengano tolti i sigilli a tutti i vergognosi segreti di Stato ancora esistenti e non solo sulla strage di Via D’Amelio ma su tutte le stragi di Stato che hanno marchiato a sangue il nostro Paese. Quella di oggi è stata una cosa importante ma un po’ diversa da quella desecretazione che aspettiamo da anni, che anche il ministro Bonafede aveva promesso proprio in via d’Amelio e che ancora non è arrivata.
Assurdo – ha concluso – che in un Paese come il nostro, che si è macchiato di tante stragi di Stato, ancora oggi ci siano questi segreti. Vuol dire che non si vuole arrivare alla verità, non ho altra risposta“.
Articolo pubblicato il: 16 Luglio 2019 17:49