Pasqua 2018, Sua Maestà la Pastiera: Origini e ricetta

La Pastiera  è un dolce tipico della Tradizione Napoletana in cui si incrociano le tradizioni familiari e la scuola pasticcera classica dove ad ogni ingrediente corrisponde un simbolo e un significato preciso.

Viene realizzato soprattutto nel periodo di Pasqua, uno dei capisaldi della cucina partenopea,  ma è divenuto talmente ricercato e famoso che è facile trovarlo in pasticceria durante tutto l’anno accanto al babà ed alla sfogliatella. Ha avuto il riconoscimento di prodotto agroalimentare tradizionale campano. Come tanti altri dolci tipici,  anche la pastiera ha diversi miti e  leggende sulle origini che ci incuriosiscono e  meritano di essere conosciute.

Origini della Pastiera

In forma rudimentale , accompagnò le feste pagane, durante le quali le sacerdotesse di Cerere portavano in processione l’uovo, simbolo di vita nascente, per il grano o il farro, insieme alla morbida crema di ricotta, potrebbe derivare dal pane di farro delle nozze romane.

Un’altra ipotesi la fa risalire al tempo di Costantino, si parla di focacce rituali, derivate dall’offerta di latte e miele, che i catecumeni ricevevano nella sacra notte di Pasqua al termine della cerimonia battesimale.

La storia della Sirena Partenope

Ancora più leggendaria è la storia della sirena Partenope che aveva dimora nel bellissimo golfo di Napoli che ad ogni primavera  usciva dalle acque per salutare le genti felici allietandole con canti d’amore. Il popolo affascinato dalla sua voce melodiosa, per ringraziarla , decisero di offrirle qualcosa di prezioso.

E così le fanciulle del villaggio prepararono alla bella Sirena, la farina, forza e ricchezza della campagna; la ricotta, omaggio dei pastori; le uova, simbolo della vita che sempre si rinnova; il grano tenero, bollito nel latte, a prova dei due regni della natura; l’acqua di fiori d’arancio, i profumi della terra; le spezie, in rappresentanza dei popoli più lontani del mondo; infine lo zucchero, per esprimere la dolcezza  del canto di Partenope in cielo, in terra, ed in tutto l’universo. La Sirena ritornò nell’acqua e diede tutti i doni agli Dei e questi li unirono, trasformandoli nella  Pastiera che superava in dolcezza il canto della stessa sirena.

La storia moderna racconta invece che Maria Cristina di Savoia, figlia di Maria Teresa D’Austria, consorte del re Ferdinando II° di Borbone, soprannominata dai soldati “la Regina che non sorride mai“, un giorno assaggiò una fetta di pastiera portata dal marito, per farsi perdonare le sue malefatte e per la gioia non poté far a meno di sorridere, compiaciuta alla bonaria canzonatura del Re.

Pare che a questo punto il Re esclamasse: “Per far sorridere mia moglie ci voleva la Pastiera, ora dovrò aspettare la prossima Pasqua per vederla sorridere di nuovo“.

La ricetta dell’antico monastero di San Gregorio Armeno

La Pastiera di oggi, la ricetta come la conosciamo oggi è quasi sicuramente opera delle monache dell’antico Monastero di San Gregorio Armeno che vollero creare un dolce profumato, simbologia della Resurrezione, che custodisse il profumo dei fiori dell’arancio del giardino conventuale in Primavera, la  bianca ricotta mescolata al grano che, sepolto nella bruna terra, germoglia e risorge splendente come oro,  poi le uova, simbolo di nuova vita, il cedro e le aromatiche spezie venute dall’Asia. La tradizione vuole che si prepari il giovedì Santo e che possa essere consumata anche in 10 giorni, ma senza conservarla in frigo, perché, altrimenti, si rovinerebbe il suo pregiato profumo.

Ingredienti:

  • farina, 500 gr.;
  • burro, 200 gr.;
  • un cucchiaio di latte;
  • 3 uova;
  • zucchero, 200 gr.;
  • una buccia di limone grattugiata;
  • mezza bustina di lievito per dolci.

Ingredienti per il ripieno:

  • latte, 250 ml.;
  • 3 uova intere e 3 tuorli;
  • canditi misti (scorza d’arancia, cedro);
  • buccia grattugiata di limoni e arance;
  • grano già cotto, 300 gr.;
  • zucchero, 400 gr.;
  • una noce di burro/un cucchiaio di strutto;
  • ricotta, 350 gr.;
  • una busta di vanillina;
  • una fialetta di essenza di fiori d’arancio o millefiori;
  • zucchero a velo.

E’ un dolce completo che contiene un ingrediente che rende la pastiera non solo buona ma anche salutare è il grano, perché aiuta a contrastare i radicali liberi, è un alleato della pelle e dei capelli, è ricco di Omega 3, Sali minerali e tantissime vitamine.

Articolo pubblicato il: 24 Marzo 2018 17:23

Patrizia Zinno

Patrizia Zinno è biologa nutrizionista napoletana e ha lavorato per circa 20 anni presso centri di Diabetologia, di Dialisi, Ematologia e Chimica Clinica. Ora insegna Scienza e Cultura dell’Alimentazione nella Scuola Alberghiera di Scampia.