martedì, Novembre 26, 2024

Pay tv pirata, allarme della Fapav sul “pezzotto”: “A rischio 6mila posti di lavoro”

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Luigi Maria Mormone
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Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Tv pirata: la Fapav (Federazione per la tutela dei contenuti audiovisivi e multimediali) lancia l’allarme sul “pezzotto”.

Lo scorso 18 settembre, la Guardia di Finanza ha inferto un duro colpo al business delle pay tv pirata, il cosiddetto pezzotto, con 25 responsabili individuati e oltre 700mila gli utenti on line inibiti alla visione dei canali Sky, Mediaset, Dazn, Netflix e Infinity.

Nel mirino dell’operazione Black IPTV è finita la più importante organizzazione clandestina internazionale ideatrice e principale artefice della capillare diffusione illegale via Internet delle emittenti televisive a pagamento, le cosiddette IPTV (Internet Protocol Television), per un business da un miliardo all’anno.

Tuttavia, come riporta “Il Mattino”, già nello scorso week-end il “pezzotto” è tornato prepotentemente alla ribalta, cosicché è durato solo pochi giorni lo switch-off delle tv pirata.

Del famigerato pezzotto ha parlato Federico Bagnoli Rossi, segretario generale della Fapav (Federazione per la tutela dei contenuti audiovisivi e multimediali): “L’operazione della scorsa settimana da parte della Polizia postale e della Guardia di Finanza -ha dichiarato Bagnoli Rossi a “Il Mattino”- è stata certamente una delle azioni di contrasto più importanti contro le organizzazioni delle tv pirata. È stato un duro colpo perché l’indagine si è sviluppata non solo in Italia, ma in più Paesi europei”.

Tuttavia, come accaduto nello scorso fine settimana, il fenomeno della tv pirata è ancora attivo, con il pezzotto che “mette a rischio 6mila posti di lavoro”, in quella che è una vera e propria “guerra dell’etere”.

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