L’aumento a 67 anni dell’età per accedere alle pensioni è destinato a slittare, con giugno 2018 come possibile data di emanazione del provvedimento.
di Luigi Maria Mormone – Sul fronte pensioni, in particolare sul blocco dell’aumento dell’età pensionabile a 67 anni dal 2019, il Governo e il premier Paolo Gentiloni sono pronti ad un compromesso con i sindacati. Il problema non è di semplice soluzione, visto che stoppare l’aumento dell’età pensionabile costerebbe circa 1,2 miliardi di euro. Tuttavia, in tal senso c’è una soluzione a costo zero, già formalizzata in un emendamento del PD al decreto fiscale. Per adeguare l’età pensionabile all’aumento di cinque mesi della speranza di vita certificata dall’Istat, serve un decreto direttoriale che per legge dovrà essere emanato entro fine anno. Ed ecco la possibile soluzione: far slittare di sei mesi, quindi a giugno 2018, l’emanazione di questo provvedimento. Siccome il decreto direttoriale è un atto dovuto, formalmente il suo slittamento non comporterebbe automaticamente il congelamento dello scatto a 67 anni dell’età di pensionamento dal 2019 che, invece, resterebbe in vigore. Non sarebbe quindi necessario coprire con risorse pubbliche il mancato adeguamento dell’età, mentre si passerebbe al prossimo Governo una delle questioni che più stanno a cuore a tanti italiani.