L’eliminazione della legge Fornero e’ uno due punti in comune tra i due schieramenti. Il leader della Lega: “Restituiremo il diritto alle pensioni agli italiani”.
Secondo Matteo Salvini e lo stesso Movimento 5 Stelle, uno dei primi atti, se non proprio il primo, del nuovo Governo sara’ l’abolizione della legge Fornero. “Chi sosterra’ la nostra proposta di governo – ha affermato il leader della Lega, nella sua ultima conferenza stampa a Strasburgo nella sede dell’Europarlamento –, deve impegnarsi nell’arco del primo anno di legislatura a cancellare la legge Fornero. Restituendo il diritto alla pensione a milioni di italiani”.
Cosi’ come anche i grillini prevedono lo “smantellamento della legge Fornero in 5 anni; ampliamento categorie dei lavori gravosi; estensione della quota 100 a tutti i lavoratori; quota 41 per i precoci e opzione donna; pensione di cittadinanza per chi ha meno di 780 euro mensili”. In ogni caso, sia Lega che 5 Stelle sembrano d’accordo nel consentire a tutti i lavoratori il pensionamento con 41 anni di contributi versati, indipendentemente dall’età.
Potrebbe tornare in auge anche l’opzione donna. Mai realmente abolita, nonostante la Fornero, ma messa da parte a causa della mancanza di fondi. Questo particolare sistema consente alle lavoratrici di andare in pensione con 58 anni di eta’ e 35 di carriera. Ricevendo, pero’, un assegno pensionistico che venga calcolato in proporzione ai contributi versati durante la carriera e non sulla media degli ultimi stipendi.
Nel frattempo, il sito pensionipertutti.it riferisce come molti precoci abbiano ricevuto “le notifiche da parte dell’Inps concernenti il prossimo bonifico. La comunicazione comprende sia la cifra che verranno a percepire quanto l’indicazione degli arretrati. Si specificano altresì le prossime date in cui verranno accrediti i soldi sul conto. Taluni confermano di aver gia’ ricevuto gli arretrati il 1 di marzo. Allo stato attuale le domande fatte entro il 15/7 in buona parte stanno vedendo una risoluzione, ossia molti stanno ricevendo i bonifici o le comunicazioni sui futuri accrediti (20 marzo oppure 3 aprile). Ancora in ‘alto mare ‘, invece, l’Inps nei riguardi di quanti hanno fatto domanda a novembre, nella seconda tornata. Non solo pare lontana la liquidazione degli assegni, ma molti ancora non hanno ricevuto nemmeno risposta”.
Inoltre, si legge, “se quota 41 per tutti senza limiti anagrafici trova tutti d’accordo, la proposta quota 100, tornata in auge nei programmi elettorali del Movimento 5 stelle e della Lega, non convince tutti”. Venendo considerata da qualcuno come “una misura necessaria per chi e’ rimasto nel limbo e non puo’ usufruire della quota 41, una sorta di paracadute aggiuntivo. Altri temono che se la quota 100 non verra’ lasciata ‘libera’ ossia intesa come somma di eta’ anagrafica e contributiva, possa divenire dannosa per i precoci, che dunque continuano a prediligere, se mai si dovesse fare una scelta tra le due, per la prima. Il dubbio e’ che la quota 100 possa portare con se’ taluni limiti es 40 anni di contributi e 60 d’eta’, come in passato si era già vociferato. Se così fosse va da se’ che per molti precoci, anagraficamente piu’ giovani, l’opzione non sarebbe vantaggiosa. Per l’economista Tito Boeri , tornato recentemente sulla questione, addirittura concedere quota 100 e 41 sarebbe ancora piu’ deleterio per il Paese rispetto ad abolire in toto la Riforma Fornero”.