L’entrata in vigore da oggi del “decretone” con reddito di cittadinanza e quota 100 (pubblicato ieri, 28 gennaio 2019, in Gazzetta Ufficiale) ha fatto partire la “corsa” alla pensione. Come riporta “Il Mattino”, dalle prossime ore si potrà presentare domanda per usufruire di quota 100 (62 anni di età più 38 di contributi), mentre a breve saranno disponibili anche le circolari, alle quali l’Inps sta lavorando a pieno ritmo.
Con ogni probabilità, saranno i dipendenti pubblici i più solerti, visto che a loro è richiesto di dare un preavviso di sei mesi alle amministrazioni di appartenenza, andando quindi in alla pensione dal primo agosto. Per quanto riguarda gli altri, per i quali il doppio requisito scatta a partire dalla giornata di domani, potranno lasciare il servizio dopo un periodo di attesa di sei mesi.
Per i lavoratori privati, invece, i tempi di attesa sono più contenuti. Se i requisiti sono stati ottenuti entro il 31 dicembre 2018, si potrà andare in pensione dall’1 aprile. Dopo questa data si applicherà una finestra di tre mesi, con probabile uscita effettiva il primo giorno del mese successivo.
Le finestre di tre mesi (uguali per privati e pubblici) si applicano anche in caso di pensione anticipata, per la quale sono necessari – indipendentemente dall’età – 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 e 10 mesi per le donne (requisito congelato fino al 2026 proprio in seguito al decreto). Coloro che hanno conseguito il requisito dal primo gennaio a oggi, data di entrata in vigore del decreto (periodo nel quale sulla carta era ancora in vigore il requisito incrementato di cinque mesi) potranno andare in pensione il primo aprile.
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