In diretta a ‘Barba&Capelli’, trasmissione di Corrado Gabriele in onda su Radio CRC, è intervenuto il giornalista-scrittore Pino Aprile. Il suo intervento guarda alla difficile situazione economica del Sud: “La strada è l’equità, ovvero un Paese ha ragione di esistere in quanto chiunque ne faccia parte è garantito dalle stesse leggi, dalle stesse misure etc. Questo, in Italia, non è stato mai stato garantito, partendo dalla sua unità. Prima dell’unità – dichiara polemicamente Aprile- c’era una parte d’Italia in cui non si emigrava, ovvero il Sud, e un’altra dalla quale si emigrava, ovvero il Nord. Dopo l’unione la situazione si è invertita, perché le fabbriche del Sud furono distrutte e portate al Nord, come tutte le risorse, e questo accade ancora oggi. Con i soldi di tutti abbiamo una regione, la Lombardia, che da sola ha costi equivalenti a 7 regioni del Sud. Ci sono regioni sovvenzionate dalla spesa storica, dotando solo poche regioni alcuni benefici, come stazioni, aeroporti, strutture”.
La sua attenzione va anche ai fondi europei: “Con i fondi europei cosa è avvenuto? Lo squilibrato intervento dello Stato, dando quasi tutto a chi ha già tantissimo, è stato nascosto proprio dai fondi europei, che dovrebbero sovvenzionare le regioni del Sud -rincara la dose il giornalista-scrittore pugliese- L’Europa dà dei fondi ai Paesi che devono aggiungersi a quelli dello Stato che li riceve, affinché le regioni trattate male possano mettersi alla pari. In Italia, invece di aggiungere quei fondi a quelli dello Stato, hanno utilizzato unicamente i primi per incrementare i servizi del Sud. I soldi per Venezia erano soldi destinati al Sud, che è diventato il bancomat di questo Paese. Il nord, per costituzione, per legge, deve avere sempre di più. E’ assurdo. A questo punto, l’unica cosa che può succedere è che chi si vede così discriminato dica “Io non la tollero più!”. O si sta insieme con le leggi applicate nello stesso stato, con le stesse risorse e gli stessi fondi, oppure la ribellione. Un cittadino italiano, se malato deve essere curato con la stessa attenzione in qualsiasi parte d’Italia”.
Domenica 1 dicembre, Aprile presenterà il Movimento 24 Agosto E.T. (Equità Territoriale) al teatro Sannazaro di Napoli: “Siamo appena nati, come partito, non abbiamo nessun potere alle spalle che possa farci accelerare. Da cittadini -conclude Aprile- siamo intenzionati a porre fine ad una discriminazione che rovina la dignità sia a chi la subisce, ma anche a chi la impone”.
Articolo pubblicato il: 29 Novembre 2019 17:33