Da lunedì 21 ottobre, la piscina Galante di Scampia è chiusa a causa del mancato pagamento di affitti arretrati al Comune di Napoli. Un provvedimento che ha portato tra l’altro l’associazione Tutti a Scuola, da anni in prima linea per i ragazzi disabili, ad una protesta in accappatoio e cuffia nei pressi della sede Rai di Napoli.
Se i 50 ragazzi dell’associazione presieduta da Toni Nocchetti potranno fare nuoto due volte a settimana (mercoledì e venerdì pomeriggio) presso la piscina Villa Nestore (non lontano dalla Galante), anche se tale provvedimento del Comune di Napoli “penalizza la giornata del sabato che rappresentava per molte famiglie l’unica possibilità di far frequentare un corso di nuoto per i loro figli disabili” (come scritto da Nocchetti su Facebook), si cerca ora una soluzione per l’impianto di Scampia.
Nell’accordo per la piscina di Scampia (le cui pendenze economiche potrebbero essere risolte dalla Fin) dovrebbero rientrare tutte le piscine periferiche. Obiettivo del Comune di Napoli è affidare in via transitoria alla Federnuoto le piscine chiuse. Quest’ultima gestirebbe poi i bandi di assegnazione seguendo le direttive di Palazzo San Giacomo, tese a garantire l’aspetto sociale e l’apertura alle fasce deboli. Nell’ambito di questo accordo si inserisce la Scandone, che la Fin vorrebbe rendere piscina comunale con lo status di Centro federale.
L’auspicio è quello di una soluzione in tempi rapidi, anche perché, come già sottolineato qualche giorno fa dal presidente dell’VIII Municipalità, Apostolos Paipais, la paura più grande è quella per cui vi siano raid vandalici all’interno della Piscina Galante.
Un timore presente anche in molti cittadini, visto che una petizione online (lanciata da Carmine Esposito, gestore della piscina comunale di Scampia) ha già raccolto in meno di una settimana quasi 3000 firme per la riapertura di questo punto di riferimento sportivo e sociale per il territorio di Napoli Nord.
Articolo pubblicato il: 25 Ottobre 2019 10:58