Un’inchiesta della Procura di Salerno ha portato alla luce interessi criminali attorno al mercato ittico: quattro persone sono finite ai domiciliari per tentata estorsione aggravata, detenzione e porto abusivo in luogo pubblico di arma da sparo e del relativo munizionamento. Come riportato da “Il Mattino”, si tratta di un imprenditore di Capaccio e di tre persone residenti nella zona dell’agro nocerino sarnese.
L’attività investigativa vede inoltre coinvolti anche due carabinieri che, come riferito in conferenza stampa dal procuratore della Repubblica, Luigi Alberto Cannavale, “sono stati trasferiti amministrativamente d’urgenza” perché “fornivano notizie e facevano piaceri ai soggetti sottoposti a fermo”.
L’indagine è partita dall’attentato subito il 5 dicembre 2017, sulla litoranea di Eboli, da un imprenditore del settore ittico, operante nel mercato del pesce di Salerno. L’uomo, mentre viaggiava a bordo della propria autovettura, fu raggiunto da diversi colpi di fucile a pallettoni calibro 12 che colpirono la sua auto, senza provocargli danni fisici. Le indagini hanno accertato il movente: un imprenditore concorrente avrebbe voluto impedire che l’uomo acquisisse ulteriori società. L’uomo avrebbe quindi dato mandato ad altri di effettuare l’azione dimostrativa, in quanto la vittima era rimasta insensibile alle “sollecitazioni”.
Durante le perquisizioni presso le abitazioni degli indagati, sono stati rinvenuti e sequestrati 2 fucili a pompa calibro 12 e una pistola calibro 9×21.
Articolo pubblicato il: 16 Ottobre 2018 19:03