Consip: Gianpaolo Scafarto (nominato assessore alla Legalità a Castellammare di Stabia) chiede scusa alla famiglia Renzi.
Gianpaolo Scafarto, maggiore dei Carabinieri finito sotto inchiesta per falso e rivelazione del segreto d’ufficio e depistaggio, ha condotto l’indagine sul caso Consip coinvolgendo il Tiziano Renzi, padre del senatore del Partito Democratico. Ma ora, dopo essere stato nominato assessore alla Legalità nel Comune di Castellammare di Stabia nella giunta di Gaetano Cimmino, si scusa con la famiglia dell’ex premier. Lo fa in un’intervista rilasciata a “Repubblica”, dove parla di errori “involontari”: “Non ho velleità politiche, e non ho mai portato avanti un’indagine per scopi politici -sottolinea Scafarto- Se si legge l’ordinanza del Riesame ho commesso solo degli errori e, trattandosi di una informativa complessa scritta in 19 giorni, forse ne ho fatti anche pochi“. Sulle scuse alla famiglia del senatore dem, l’assessore sottolinea che “l’ho messo anche a verbale nel primo interrogatorio. Mi sono scusato non solo con i Renzi, ma con tutti quelli che involontariamente posso aver tirato in ballo nell’inchiesta“. Alla domanda se ricoprire l’incarico di assessore da Carabiniere sia opportuno, Scafarto ha inoltre replicato: “Non sono né imputato né condannato, diversamente avrei fatto altre valutazioni, ma so di essere innocente. Nella mia decisione di accettare l’incarico ha pesato, inoltre, il provvedimento del Riesame, confermato dalla Cassazione, che dice che nella mia condotta non c’è dolo e parla di errore involontario“. Riguardo una richiesta di aspettativa all’Arma, Scafarto aggiunge che “ho licenze e ferie arretrate. Voglio prima capire quanto impegno richiedono le deleghe che mi sono state attribuite, poi deciderò“. Lapidario il commento di Matteo Renzi sulla nomina di Gianpaolo Scafarto come assessore in quel di Castellammare: “Il principale accusatore della mia famiglia ora fa l’assessore con Forza Italia. A pensar male si fa peccato – sottolineò su Facebook– ma spesso si indovina”.