venerdì, Dicembre 27, 2024

Polizia Penitenziaria, concorso truccato: 3 arresti e ben 160 indagati

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Luigi Maria Mormone
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Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Per concedere in anticipo le soluzioni dei test per un posto nella Polizia Penitenziaria i destinatari dei provvedimenti chiedevano tra i 10mila e i 30mila euro.

I militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli e personale del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria (Nic) hanno eseguito tre misure cautelari degli arresti domiciliari emesse dal gip presso il Tribunale di Napoli e numerosi decreti di perquisizione, per un totale di 160 indagati.

I destinatari della misura cautelare sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata in danno dello Stato e altri gravi reati commessi in relazione alle procedure per il reclutamento, nel 2016, di 400 allievi agenti del corpo di Polizia Penitenziaria. Vista la gravità dei fatti concernenti il concorso in questione, il Capo del Dipartimento della Polizia penitenziaria aveva annullato la relativa prova scritta disponendone la ripetizione nel luglio 2017.Polizia Penitenziaria, concorso truccato: 3 arresti e ben 160 indagati Le indagini, coordinate dal procuratore della Repubblica di Napoli Giovanni Melillo e dal sostituto Giancarlo Novelli, hanno scoperto gravi indizi sulla divulgazione di materiale concorsuale riservato ad opera di un soggetto legato da rapporti di lavoro alla Intesistemi spa di Roma, società che si era aggiudicata l’appalto per l’elaborazione, la stampa e la fornitura dei questionari per la prova scritta. I destinatari dei provvedimenti, come le persone già colpite da misura restrittiva il 17 ottobre 2018 e altri loro stretti collaboratori, avevano poi venduto questo materiale a un numero consistente di candidati: per ottenere le soluzioni dei test in anticipo si sborsavano dai 10mila ai 30mila euro.

Polizia Penitenziaria, concorsi truccati: auricolari, braccialetti e Whatsapp

Come riporta “Il Mattino”, alcuni concorrenti erano stati scoperti durante lo svolgimento della prova scritta con sistemi di comunicazione a distanza (come auricolari e telefoni cellulari), cover di telefonini, braccialetti che riproducevano le sequenze di risposte esatte ai questionari, t-shirt sulle quali erano state impresse risposte esatte sotto forma di simboli matematici.Polizia Penitenziaria, concorso truccato: 3 arresti e ben 160 indagati A tradire gli indagati è stato anche Whatsapp, su cui si scambiavano informazioni e consigli su come superare le prove scritte: da un lato i concorrenti, e dall’altra gli organizzatori della truffa, i quali avevano già in tasca le soluzioni ai quiz. Sono stati inoltre sequestrati un autoveicolo e uno scooter di grossa cilindrata, che si ritiene siano stati acquistati con i proventi delle attività delittuose contestate.

 

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