L’Abbac, Associazione dei bed & breakfast, affittacamere e case vacanze della Campania, ha realizzato un dossier sulla situazione di Pompei. Numerosi B&B e altre strutture che offrono fitto di stanze, sia a ore che a giorni, non rispettano le norme vigenti sulla loro regolamentazione.
La mancata registrazione online degli ospiti, il mancato rispetto delle norme igieniche, il pagamento in nero, sono solo alcune delle problematiche denunciate. C’è infatti la possibilità che tali strutture favoriscano anche la prostituzione, come scoperto a Napoli a via Chiaia e Posillipo. Li le forze dell’ordine avevano scoperto una serie di strutture dedicate proprio alla prostituzione.
Sul caso di Pompei interviene anche il presidente dell’Abbac, Agostino Ingenito, che dichiara: “Avevamo già segnalato casi simili lo scorso anno”.
“Nel corso degli ultimi mesi abbiamo però riscontrato un’impennata di questi utilizzi impropri di strutture, tipo bed and breakfast, affittacamere e case vacanze, ma spesso senza alcuna autorizzazione amministrativa e che pare favoriscono in alcuni casi anche prostituzione. Difenderemo a tutti i costi gli operatori onesti che garantiscono ospitalità in linea con le tendenze attuali di turismo individuale Pompei e l’area vesuviana rappresentano destinazioni sempre più richieste dai nostri viaggiatori ma è necessario che vi siano maggiori controlli e verifiche di chi abusa della formula per propinare ben altro”, continua il presidente.
In chiusura Ingenito spiega come “Si tratta di un fenomeno che si sta estendendo sul territorio provinciale a danno di chi esercita l’attività ricettiva turistica in modo regolare e mantenendo decoro e serietà nell’ospitalità. Dalle nostre verifiche mediante informazioni che provengono da alcuni nostri associati, destinatari di telefonate e prenotazioni sospette, vi sarebbe addirittura l’organizzazione di vere e proprie agenzie specializzate nel garantire alloggi di buon livello a prostitute che nella maggior parte dei casi, sono di origine straniera, area slava e russa, giovani e che operano mediante prenotazione di appuntamenti presi con annunci online”
Articolo pubblicato il: 20 Ottobre 2018 11:00