martedì, Novembre 26, 2024

Ponticelli: dopo l’omicidio Colonna nacque un nuovo asse di Camorra

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Luigi Maria Mormone
Luigi Maria Mormonehttps://www.2anews.it
Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Ponticelli: l’asse Rinaldi-Sibillo nacque dopo l’uccisione di Raffaele Cepparulo e dell’innocente Ciro Colonna.

Il sito “Internapoli” ha dedicato un focus agli scenari criminali creatisi nel quartiere napoletano di Ponticelli dopo il 7 giugno 2016, quando ci fu il duplice omicidio al Lotto O del ras della Sanità Raffaele Cepparulo e dell’innocente Ciro Colonna (19 anni, che si trovava lì in compagnia di alcuni amici). Il legame tra i Rinaldi delle Case Nuove e il clan Sibillo, entrambi nemici dei Mazzarella, si solidificò dopo quei tragici spari.

Come viene raccontato nell’ordinanza di custodia cautelare del gip Ferrigno, a sparare contro Cepparulo è stato Michele Minichini, figlio del boss Ciro (in carcere al 41 bis dove sta scontando un ergastolo) e di Cira Cipollaro. A fare fuoco per errore (“perchè gli tremava la mano”, come raccontato dai testimoni) contro l’innocente Ciro Colonna invece è stato Antonio Rivieccio (detto Cocò), uomo del clan Sibillo.Ponticelli: dopo l’omicidio Colonna nacque un nuovo asse di Camorra Una “comunanza di interessi’ che ha confermato ancora una volta agli inquirenti che i due clan si scambiavano uomini e mezzi. L’omicidio di Cepparulo è stato decretato dal boss Ciro Rinaldi (soprannominato “My way”) perchè aveva fatto fuoco sia contro la sua abitazione alcuni giorni prima sia contro l’abitazione di Cira Cepollaro per mandare un segnale a Michele Minichini, che avrebbe voluto uccidere per fare un favore ai De Micco ai quali si era legato da qualche tempo.

Il boss Rinaldi decise dunque di far uccidere Cepparulo dopo aver saputo che quest’ultimo aveva intenzione eliminarlo per fare un favore al clan Mazzarella: purtroppo in questo regolamento di conti finì anche l’innocente Ciro Colonna.

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