La XXX edizione di “Positano Mare, Sole e Cultura”, la storica rassegna letteraria presieduta da Aldo Grasso e organizzata dall’Associazione Culturale Mare, Sole e Cultura in collaborazione con Mondadori e con il Comune di Positano, quest’anno dedicata al tema “Il tempo meraviglioso”, prosegue mercoledì 22 giugno (ore 21 – Blu Bar – Lido L’Incanto) con un incontro dedicato al “Cinema senza tempo”.
Ospite d’eccezione, Kabir Bedi autore di Storie che vi devo raccontare (Mondadori) che insieme a Antonio Monda ripercorrerà le tappe della sua carriera di star internazionale, ma anche le tragedie che l’hanno colpito, i grandi amori tormentati, il sapore spesso amaro del successo.
Raramente capita di leggere un’autobiografia così sincera. Kabir Bedi, l’indimenticabile Sandokan, ha messo a nudo la sua anima, raccontando in questo libro un successo planetario, che l’ha portato da Bollywood a Hollywood passando per l’Italia. Perché è nel nostro paese che tutto è iniziato, quando il regista Sergio Sollima l’ha scelto per il ruolo di Sandokan nella miniserie dedicata al personaggio di Emilio Salgari, che con i suoi 27 milioni di spettatori resta una delle più viste nella storia della televisione italiana.
Era il 1976, e dopo l’Italia Kabir conquistò l’Europa, poi Hollywood, che lo scritturò come antagonista di James Bond in Octopussy – Operazione piovra. Il giovane giornalista timido ma coraggioso che a Delhi riuscì nell’impresa impossibile di intervistare i Beatles, in pochi anni era diventato una star in tutto il mondo. Ma dietro questa facciata smagliante c’era un uomo integro, che cercava di conciliare i suoi valori, la sua spiritualità e i suoi affetti con le proprie ambizioni e con le leggi spesso ciniche dello star system.
“La mia vita” scrive Kabir “è stata un ottovolante di emozioni.” Tante le donne importanti della sua vita, dall’indomabile prima moglie Protima al grande amore Parveen Babi, attrice bellissima e tormentata, all’attuale moglie Parveen Dusanj, l’approdo sicuro dopo una vita tumultuosa.
Tanti i dolori, su tutti la perdita dell’adorato figlio Siddharth (narrata con straziante sincerità nel sesto capitolo del libro) e la lontananza della madre Freda, diventata monaca buddhista quando lui era giovanissimo.
I momenti migliori della vita di Kabir sono forse quelli che gli ha regalato l’Italia. E uno dei capitoli più divertenti del libro è dedicato ai suoi incontri romani: con Federico Fellini, che pur all’apice della fama gli racconta di non trovare produttori per finanziare i suoi film, o con Gina Lollobrigida, causa di un increscioso “incidente diplomatico” con l’allora fidanzata Parveen Babi.
Articolo pubblicato il: 20 Giugno 2022 11:02