Il romanzo “Due vite” di Emanuele Trevi (scrittore romano di 57 anni) ha vinto la 75ma edizione del Premio Strega. Il totale dei voti espressi, 589 (pari a circa l’89% degli aventi diritto), ha portato alla vittoria il romanzo di Emanuele Trevi, Due vite (Neri Pozza), con 187 voti. Seguono Donatella Di Pietrantonio, Borgo Sud (Einaudi) 135 voti; Edith Bruck, Il pane perduto (La Nave di Teseo), 123 voti; Giulia Caminito, L’acqua del lago non è mai dolce (Bompiani), 78 voti; Andrea Bajani, Il libro delle case (Feltrinelli), 66 voti.
“Lo dedico a mia madre che è mancata in questo periodo infernale della storia umana – ha dichiarato lo scrittore al momento della premiazione – E poi a un amico, a una persona familiare al Premio che è un grande fotografo amico di Hemingway, Lorenzo Capellini”.
La cerimonia di premiazione è stata condotta da Geppi Cucciari ed è andata in onda in diretta su Rai 3 ieri sera, giovedì 8 luglio, dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, per il secondo anno consecutivo senza pubblico per via delle restrizioni anti Covid 19.
Rocco Carbone nasce a Reggio Calabria nel 1962, ma buona parte della sua infanzia la trascorre in un piccolo paese dell’Aspromonte, Cosoleto: un posto di gente dura, taciturna, incline a una rigorosa amarezza di vedute sulla vita e sulla morte. Emanuele Trevi lo conosce nell’inverno del 1983, quando è arrivato a Roma da poco tempo e si è iscritto a Lettere.
Parlare della vita di Rocco, per Trevi, significa necessariamente parlare della sua infelicità, ammettere che faceva parte di quella schiera predestinata dei nati sotto Saturno, tratteggiarne la personalità bipolare e a tratti sadica, il carattere spigoloso, la natura lucida e sintetica dell’opera.
Dopo un dottorato in storia russa alla University of London inizia a insegnare letteratura russa all’Università di Trento, ma poi, delusa dall’ambiente, lascia perdere ogni ambizione accademica e decide di occuparsi di un fondo abbandonato a San Lorenzo, dedicandosi alla cura del giardino.
Quando Trevi la incontra, Pia è una 30enne spavalda e maldestra, brillante, anticonformista e generosa. Ma già possiede quella leggerezza e quella grazia di chi, mentre la malattia costringe alla resistenza continua, sa correre sempre in avanti, verso l’altrove.
Tratteggiando, con affetto, le vite dei due amici, Emanuele Trevi persegue una ricerca narrativa fondata sulla memoria e, al contempo, rende un sentito omaggio a due talentuosi scrittori italiani.
Foto: pagina Facebook “Premio Strega”
Articolo pubblicato il: 9 Luglio 2021 10:25