martedì, Dicembre 3, 2024

Presentato ad Avellino Letteraria “Le tre vite di Maria d’Avalos” di Rosetta Maglione

- Advertisement -

Notizie più lette

Carlo Farina
Carlo Farinahttps://www.2anews.it
Carlo Farina - cura la pagina della cultura, arte con particolare attenzione agli eventi del Teatro San Carlo, laureato in Beni culturali, giornalista.

La vicenda tragica di Maria d’Avalos rivive in questo interessante libro, che ripercorre attraverso le “tre vite” della sfortunata protagonista, l’antefatto, il processo e l’epilogo dell’ultima vita di Maria, strappata violentemente alla sua giovane età, ad appena 28 anni.

Proseguono senza sosta e con lusinghiero successo, gli appuntamenti del sabato pomeriggio a Villa Amendola per “Avellino Letteraria”, la fortunata e ricca rassegna letteraria, giunta alla sua IV° edizione, ideata, promossa e condotta dal Direttore Artistico della stessa Annamaria Picillo (in foto) che, con il suo garbo, impegno e costante professionalità, dedica alla città di Avellino e a suoi concittadini, un significativo spazio culturale dove vengono presentati, di volta in volta, libri di varia natura, talvolta romanzi, talvolta saggi.

Presentato ad Avellino Letteraria "Le tre vite di Maria d'Avalos" di Rosetta Maglione

Per l’appuntamento di sabato 21 settembre 2024, sempre alle ore 18.00, è toccato al libro di Rosetta Maglione, ex preside di Scuola Media a Venosa, “Le tre vite di Maria d’Avalos”, con la presentazione di Andrea Tarabbia, edito da Osanna edizioni. Personaggio storico di consolidata memoria, Maria d’Avalos, una delle donne più belle e sfortunate di Napoli, la cui visione procurava irrefrenabili turbamenti e sfrenate passioni oniriche, che andò in sposa, dopo i suoi due precedenti matrimoni, a Carlo Gesualdo, Principe di Venosa, quindi nobile, ricco e potente, grazie all’antica casata di cui era l’ultimo discendente. Ma soprattutto “Principe dei musici”, autore di meravigliosi madrigali, vere e proprie tele musicali il cui ascolto ci fa apprezzare quell’infinito mondo di soluzioni sempre più sorprendenti verso una ricerca linguistica, il cui genio musicale dell’epoca era indiscutibile. Spesso e volentieri, purtroppo, il suo nome è ricordato però per una drammatica vicenda che si consumò proprio nel suo appartamento a Napoli, nel monumentale Palazzo Sansevero che affaccia sulla Piazza di San Domenico Maggiore, dove nella notte tra il 16 e il 17 ottobre 1590, sorprese, in flagranza di adulterio, la moglie Maria d’Avalos e il suo amante Fabrizio Carafa, che li assassinò con l’aiuto e la complicità dei suoi servi. Questo libro cerca di fare luce su questo terribile e violento uxoricidio, raccontato dalla parte di Maria D’Avalos, vittima colpevole e moglie infedele, ma fino a che punto?

Presentato ad Avellino Letteraria "Le tre vite di Maria d'Avalos" di Rosetta MaglioneIl libro ripercorre le fasi del delitto, ma anche quelle di un matrimonio celebrato non certo per amore, destino verso il quale andavano tutte la donne dell’epoca, che avevano solo due scelte: andare in convento o fare un matrimonio d’interesse tra casate importanti come i d’Avalos e i Gesualdo, questo il destino che toccava alle donne nella seconda metà del Cinquecento, e non solo, obbedire e non ribellarsi. Completano il libro tre interessanti biografie di Silvio e Ascanio Corona, Anatole France e Angelo Borzelli: la prima dedicata alla sfortunata coppia di amanti, e scritta nel 1634, la seconda che ripercorre anch’essa la storia dei suoi due amanti, però scritta nel 1895 e infine, la terza, dedicata a Maria d’Avalos, e scritta nel 1914. Inoltre il libro ripropone le versioni ufficiali e gli atti del veloce e ridicolo processo contro Gesualdo, autore del doppio assassinio, cercando di mettere ordine in una vicenda troppo complessa e articolata, ricordando che solo nel 1981, il delitto d’onore fu abolito e che lo stesso Carlo Gesualdo, per non essere deriso e disprezzato da una società maschilista e ultraconservatrice, fu quasi costretto a lavare l’onta del tradimento, nei confronti della moglie che probabilmente amava, senza essere ricambiato evidentemente con la stessa moneta. L’incontro è stato coordinato dalla brava e cordiale Daniela Apuzza, preziosa collaboratrice da sempre di Annamaria Picillo, mentre ha dialogato con l’autrice Rosetta Maglione (mamma dell’ex direttore degli scavi di Pompei Massimo Osanna, e attualmente Direttore generale dei Musei del Ministero della Cultura) la scrittrice e ricercatrice Giovanna Nicodemi, è poi intervenuta, in un interessante confronto, la dott.ssa Mimma Carlomagno, Preside del Liceo Classico Musicale di Venosa, che ha voluto giustamente sottolineare il valore profondo di Carlo Gesualdo come uno dei più grandi madrigalisti di tutti i tempi. E poi la presenza semplice e nello stesso tempo autorevole del Notaio Edgardo Pesiri, Presidente APS Carlo Gesualdo, il cui garbo unito ad un forte spessore culturale, ha reso ancora più preziosa e interessante la serata di cui stiamo parlando. Ma Annamaria Picillo va oltre e il suo grande spirito organizzativo  mosso sempre da una grande passione per la cultura, le permette anche di invitare importanti e autorevoli artisti, come il M° Domenico Sodano, che con l’ausilio di alcuni strumenti dell’epoca, ci ha trascinati soavemente nel mondo incantato e lontano del Cinquecento.

Presentato ad Avellino Letteraria "Le tre vite di Maria d'Avalos" di Rosetta Maglione

Gradevole, significativa e interessante, inoltre, anche la presenza dell’artista Adele Lo feudo, in arte ALF, che direttamente da Perugia ha voluto portare e presentare in questa serata le “Miniature Gioiello”, dipinti nati in omaggio alle donne dimenticate, martoriate e umiliate da una società maschilista e prevaricatrice: Ogni miniatura – ci spiega – è stata costruita sulla base del periodo storico, della vita e dei gusti del soggetto ritratto. Al centro, dipinto in tecnica acrilica, su tessuto di lino, seta e garza campeggia un volto femminile, corredato da una “cornice” realizzata con merletti o ricami. Un pomeriggio ed una serata che oserei definire indimenticabili, stimolanti e costruttivi, sia dal punto dei vista letterario che storico, con numerosi riferimenti a fatti e personaggi che hanno caratterizzato un periodo storico ricco di trasformazioni e di profondi rimandi culturali, il tutto confezionato con abile maestria dal vulcanico temperamento di una mente, quella di Annamaria Picillo, sempre attiva, attenta e rinnovatrice verso una rassegna culturale indissolubilmente proficua.

Il prossimo appuntamento è fissato per sabato 5 ottobre, sempre alle 18.00 a Villa Amendola, naturalmente ad Avellino.

Ultime Notizie