Proseguono senza sosta e con lusinghiero successo, gli appuntamenti del sabato pomeriggio a Villa Amendola per “Avellino Letteraria”, la fortunata e ricca rassegna letteraria, giunta alla sua IV° edizione, ideata, promossa e condotta dal Direttore Artistico della stessa Annamaria Picillo (in foto) che, con il suo garbo, impegno e costante professionalità, dedica alla città di Avellino e a suoi concittadini, un significativo spazio culturale dove vengono presentati, di volta in volta, libri di varia natura, talvolta romanzi, talvolta saggi.
Per l’appuntamento di sabato 21 settembre 2024, sempre alle ore 18.00, è toccato al libro di Rosetta Maglione, ex preside di Scuola Media a Venosa, “Le tre vite di Maria d’Avalos”, con la presentazione di Andrea Tarabbia, edito da Osanna edizioni. Personaggio storico di consolidata memoria, Maria d’Avalos, una delle donne più belle e sfortunate di Napoli, la cui visione procurava irrefrenabili turbamenti e sfrenate passioni oniriche, che andò in sposa, dopo i suoi due precedenti matrimoni, a Carlo Gesualdo, Principe di Venosa, quindi nobile, ricco e potente, grazie all’antica casata di cui era l’ultimo discendente. Ma soprattutto “Principe dei musici”, autore di meravigliosi madrigali, vere e proprie tele musicali il cui ascolto ci fa apprezzare quell’infinito mondo di soluzioni sempre più sorprendenti verso una ricerca linguistica, il cui genio musicale dell’epoca era indiscutibile. Spesso e volentieri, purtroppo, il suo nome è ricordato però per una drammatica vicenda che si consumò proprio nel suo appartamento a Napoli, nel monumentale Palazzo Sansevero che affaccia sulla Piazza di San Domenico Maggiore, dove nella notte tra il 16 e il 17 ottobre 1590, sorprese, in flagranza di adulterio, la moglie Maria d’Avalos e il suo amante Fabrizio Carafa, che li assassinò con l’aiuto e la complicità dei suoi servi. Questo libro cerca di fare luce su questo terribile e violento uxoricidio, raccontato dalla parte di Maria D’Avalos, vittima colpevole e moglie infedele, ma fino a che punto?
Gradevole, significativa e interessante, inoltre, anche la presenza dell’artista Adele Lo feudo, in arte ALF, che direttamente da Perugia ha voluto portare e presentare in questa serata le “Miniature Gioiello”, dipinti nati in omaggio alle donne dimenticate, martoriate e umiliate da una società maschilista e prevaricatrice: Ogni miniatura – ci spiega – è stata costruita sulla base del periodo storico, della vita e dei gusti del soggetto ritratto. Al centro, dipinto in tecnica acrilica, su tessuto di lino, seta e garza campeggia un volto femminile, corredato da una “cornice” realizzata con merletti o ricami. Un pomeriggio ed una serata che oserei definire indimenticabili, stimolanti e costruttivi, sia dal punto dei vista letterario che storico, con numerosi riferimenti a fatti e personaggi che hanno caratterizzato un periodo storico ricco di trasformazioni e di profondi rimandi culturali, il tutto confezionato con abile maestria dal vulcanico temperamento di una mente, quella di Annamaria Picillo, sempre attiva, attenta e rinnovatrice verso una rassegna culturale indissolubilmente proficua.
Il prossimo appuntamento è fissato per sabato 5 ottobre, sempre alle 18.00 a Villa Amendola, naturalmente ad Avellino.
Articolo pubblicato il: 24 Settembre 2024 16:53