A Napoli, per la precisione in via Santa Caterina a Formello (la zona dei cosiddetti “bassi”, nei pressi di Porta Capuana e del vecchio tribunale), è presente un radicato sistema di sfruttamento della prostituzione, difficile da estirpare nonostante le segnalazioni dei residenti e numerose operazioni delle forze dell’ordine. Di questo triste fenomeno ne dà notizia “Il Mattino” in un’inchiesta di Giuseppe Crimaldi.
Le ragazze, giovani e spesso straniere (soprattutto dominicane e sudamericane), fanno capolino dalle finestre come le vetrine di Amsterdam e dopo aver salutato invitano ad entrare con queste parole: “Ciao bello, ci divertiamo un po’?”. Svelate anche le tariffe: un incontro rapido costa 20 euro, mezz’ora 50 e 100 euro per un rapporto completo.
Il giro di prostituzione è inoltre “coperto” con orari prestabiliti, per cui il singolo “protettore” può gestire in un’intera giornata anche quattro-cinque ragazze.
C’è però in atto una strategia con cui contrastare questo triste fenomeno. Oltre ai blitz per verificare le condizioni sanitarie dei locali, c’è soprattutto la destinazione d’uso dei “bassi”.
Qualche tempo fa, gli uomini della unità operativa San Lorenzo della Polizia Municipale con i poliziotti del Commissariato Vicaria, hanno infatti controllato dieci locali dati in affitto alle prostitute. Quattro terranei sono stati posti sotto sequestro per cambio di destinazione d’uso perché utilizzati come abitazioni e non come depositi, con conseguenti denunce nei confronti di conduttori e proprietari.
Articolo pubblicato il: 30 Dicembre 2019 16:46