E’ stato rigettato il ricorso presentato da un cittadino che sosteneva di essersi infortunato cadendo in una buca stradale nel Napoletano: l’uomo aveva chiesto 23mila euro di danni all’Ente.
La Corte di Appello di Napoli (VIII sezione civile, presidente Umberto Di Mauro) ha rigettato il ricorso contro il Comune presentato da un cittadino che sosteneva di essersi infortunato cadendo in una buca stradale a Quarto. Il ricorrente e’ stato condannato al pagamento delle spese processuali.
L’uomo aveva fatto sapere di essere finito il 10 marzo 2010 alle ore 13.15 circa, in una buca sulla strada ai margini del marciapiedi di via Matteotti (nei pressi della stazione dell’Eav), denunciando il Comune perche’, a suo dire, la buca non era visibile in quanto occultata da acqua piovana e comunque non transennata ne’ segnalata. Aveva riportato gravi lesioni, documentate con referto medico del Pronto Soccorso. La richiesta risarcitoria per danni era di 23mila euro.
Le motivazioni della sentenza
L’ente comunale, difeso dall’avvocato Ferdinando Pinto, oltre alla documentazione “per aver ottemperato in pieno agli avvisi di pericolo”, ha dimostrato che “il cittadino conosceva bene la zona in quanto da lui praticata spesso e, dunque, in grado di conoscerne le condizioni di dissesto del manto stradale, visto che la buca era quasi al centro della carreggiata, era di notevoli dimensioni e se davvero profonda, avrebbe dovuto tenere un atteggiamento di maggiore attenzione e prudenza”. I giudici sposando la tesi del Comune hanno evidenziato anche come il fatto fosse accaduto ”in pieno giorno e nell’ora di massima visibilita”.