La ragazza ha creato un cappio con la cintura della vestaglia. Legata la cintura a una ringhiera della scala interna, si è tolta la vita. Ennesima vittima di bullismo?
Si è tolta la vita impiccandosi in casa. Una tredicenne di località San Paolo Castrulla, Campagna, è morta questa mattina per soffocamento. La ragazza ha creato un cappio con la cintura della vestaglia. Legata la cintura a una ringhiera della scala interna, si è tolta la vita.
Natasha B. è stata soccorsa invano dai medici del 118. In zona è giunta un’equipe dell’Humanitas (Romano, Razzino e Gigantino) che ha tentato di rianimare la 13enne. Purtroppo era tardi. I carabinieri stano esaminando il cellulare e il pc della giovane per capire le motivazioni, inoltre inizieranno gli interrogatori nella sua scuola e nella parrocchia che frequentava. Potrebbe essere l’ennesima vittima di cyberbullismo.
Solo due giorni fa le cronache riportavano la notizia del suicidio di Amy Everett, detta ‘Dolly’, una ragazzina di 14 anni che si è tolta la vita il 3 gannaio perché non avrebbe retto ai continui episodi di bullismo on line.
In Italia poco più del 50% dei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni ha subito qualche episodio offensivo, non rispettoso e/o violento da parte di altri ragazzi o ragazze nei 12 mesi precedenti. Il 19,8% è stato vittima assidua di azioni di bullismo, cioè le ha subite più volte al mese, e per il 9,1% gli atti di prepotenza si sono ripetuti con cadenza settimanale. E’ quanto rileva l’Istat in un rapporto, sottolineando che le ragazze sono più soggette dei maschi a vessazioni (oltre il 55% contro il 49,9%) e il Nord registra un numero maggiore di vittime, più del 57%. Le prepotenze più comuni consistono in offese con brutti soprannomi, parolacce o insulti (12,1%), derisione per l’aspetto fisico e/o il modo di parlare (6,3%), diffamazione (5,1%), esclusione per le proprie opinioni (4,7%), aggressioni con spintoni, botte, calci e pugni (3,8%). La percentuale di soggetti che dichiara di avere subito prepotenze diminuisce al crescere dell’età. Il 22,5% dei ragazzi 11-13enni dichiara di essere rimasto vittima di vessazioni continue (una o più volte nel corso del mese) da parte di altri coetanei, rispetto al 17,9% degli adolescenti 14-17enni. Le differenze tra i ragazzi più piccoli e gli adolescenti si riducono se si considerano quanti hanno subito prepotenze e/o vessazioni più raramente (qualche volta nell’anno): rispettivamente il 53,3% dei più piccoli e il 52,2% dei 14-17enni. Cyberbullismo più diretto alle ragazze. Il fenomeno del bullismo è in continua evoluzione e le nuove tecnologie a disposizione, internet e telefoni cellulari, sono diventati ulteriori potenziali mezzi attraverso cui compiere e subire prepotenze o soprusi, sottolinea l’istituto.