In Italia poco più del 50% dei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni ha subito qualche episodio offensivo, non rispettoso e/o violento da parte di altri ragazzi o ragazze nei 12 mesi precedenti. Il 19,8% è stato vittima assidua di azioni di bullismo, cioè le ha subite più volte al mese, e per il 9,1% gli atti di prepotenza si sono ripetuti con cadenza settimanale. E’ quanto rileva l’Istat in un rapporto, sottolineando che le ragazze sono più soggette dei maschi a vessazioni (oltre il 55% contro il 49,9%) e il Nord registra un numero maggiore di vittime, più del 57%. Le prepotenze più comuni consistono in offese con brutti soprannomi, parolacce o insulti (12,1%), derisione per l’aspetto fisico e/o il modo di parlare (6,3%), diffamazione (5,1%), esclusione per le proprie opinioni (4,7%), aggressioni con spintoni, botte, calci e pugni (3,8%). La percentuale di soggetti che dichiara di avere subito prepotenze diminuisce al crescere dell’età. Il 22,5% dei ragazzi 11-13enni dichiara di essere rimasto vittima di vessazioni continue (una o più volte nel corso del mese) da parte di altri coetanei, rispetto al 17,9% degli adolescenti 14-17enni. Le differenze tra i ragazzi più piccoli e gli adolescenti si riducono se si considerano quanti hanno subito prepotenze e/o vessazioni più raramente (qualche volta nell’anno): rispettivamente il 53,3% dei più piccoli e il 52,2% dei 14-17enni. Cyberbullismo più diretto alle ragazze. Il fenomeno del bullismo è in continua evoluzione e le nuove tecnologie a disposizione, internet e telefoni cellulari, sono diventati ulteriori potenziali mezzi attraverso cui compiere e subire prepotenze o soprusi, sottolinea l’istituto.