Reddito di cittadinanza: il Governo Draghi lavora ad alcune modifiche (tra cui quella di non concedere più il rinnovo automatico dopo i primi 18 mesi ai percettori occupabili).
Tra le priorità sul tavolo del Governo presieduto da Mario Draghi c’è anche quella che riguarda la modifica di uno dei provvedimenti più discussi degli ultimi anni, ovvero il reddito di cittadinanza.
Come riporta “Il Messaggero”, l’idea dell’Esecutivo (su cui sta già lavorando il ministro del Lavoro, Andrea Orlando) è quella di rendere più breve la durata del sussidio per chi è in condizione di lavorare.
In particolare, si parla dell’ipotesi di non rinnovarlo agli “occupabili” dopo i primi 18 mesi di assegnazione (quindi un anno e mezzo). Con la possibilità di affiancare anche una sorta di bonus ai beneficiari che trovano lavoro. Dopo i primi 18 mesi, in ogni caso, coloro che verranno espulsi dal sussidio potranno contare su un percorso di formazione attraverso i centri per l’impiego.
L’attuale normativa prevede che un beneficiario che sottoscrive un patto per il lavoro deve accettare nei primi 18 mesi almeno una offerta di lavoro su tre, considerando competenze, distanza dal domicilio e durata della disoccupazione.
I limiti sulla distanza, che crescono col passare del tempo secondo lo schema attuale, potrebbero essere modificati. E le offerte entro 250 chilometri potrebbero essere considerate congrue fin da subito.
In tale contesto, resta da capire quale sarà il destino dei navigator (il cui contratto scade il prossimo aprile). Con le risorse a disposizione, il loro contratto potrebbe essere prorogato, ma solo fino a dicembre.