È terminato in prossimità del Ferragosto il restauro di tutti gli androni del Palazzo reale della Reggia di Caserta. L’estate non ha fermato i lavori e proprio in questi giorni l’azienda affidataria ha portato a compimento gli interventi sull’ultimo androne, quello che collega il IV e il III cortile e sotto il quale c’è l’ingresso del Teatro di Corte.
Nel corso degli ultimi due anni restauratori e operai specializzati, impegnati in questi cantieri, hanno lavorato spalla a spalla occupandosi di tutte le operazioni di conservazione, messa in sicurezza e restauro dei sei androni del Complesso vanvitelliano.
La struttura tufacea delle volte a botte degli androni è stata oggetto di un importante consolidamento strutturale.
Tutti i paramenti in pietra, laterizio e marmo sono stati sottoposti a disinfezione, pulitura e a consolidamento superficiale, dove necessario. I frammenti in pietra di Bellona e marmo fortemente lesionati o distaccati sono stati dapprima puntellati in maniera provvisoria e poi imperniati per evitarne la caduta. Tutte le lacune dei vari supporti sono state stuccate con malte compatibili chimicamente e cromaticamente. Le grandi parti mancanti sono state ricostruite e infine tutti i paramenti sono stati ritoccati pittoricamente ed è stata stesa una protezione.
È stato dunque restituito il colore originario ai finti laterizi mentre il cassettonato delle volte è stato tinteggiato con pittura a calce. Contestualmente anche le lanterne adiacenti agli ingressi degli androni sono state sottoposte a restauro: sia i lampioni sia i relativi bracci sono stati puliti e i processi di ossidazione sono stati arrestati mediante opportuno trattamento.
Anche l’illuminazione dei 24 lampioni e dei sei androni è stata oggetto di rifunzionalizzazione. Un altro passo verso la prevista valorizzazione anche illuminotecnica dei cortili del Palazzo reale, al fine di vivere questi spazi come piazze aperte.
“Il lavoro di restauro degli androni – spiega la direttrice generale della Reggia Tiziana Maffei – è stato documentato in tutte le sue fasi. In questo modo, il Museo disporrà di una ‘memoria’ storica delle operazioni eseguite nel tempo. Una procedura che la Reggia di Caserta sta adottando da qualche anno per tutte le lavorazioni e che consentirà, in futuro, interventi più puntuali e adeguati”.
Articolo pubblicato il: 15 Agosto 2024 10:00