“Lei è un premier non eletto, un collega. Ma nessuno le sta negando la legittimità”. Lo ha detto Matteo Renzi parlando al Senato, rivolgendosi al premier Giuseppe Conte che in Aula, a Palazzo Madama, ha parlato per un’ora e 12 minuti per presentare il suo discorso programmatico e chiedere la fiducia. “Presidente Conte, non avrà la nostra fiducia ma avrà sempre il nostro rispetto” ha detto Renzi.
Riferendosi al programma dell’esecutivo gialloverde, l’ex presidente del Consiglio poi ha aggiunto: “Il contatto è scritto con l’inchiostro simpatico e garantito da un assegno a vuoto”. E ancora: “Siamo rimasti sorpresi dal riferimento alle opposizioni ma la voglio prendere sul serio. Noi non occuperemo mai i banchi del governo, mai la poltrona del presidente del Senato, mai insulteremo i ministri, mai attaccheremo le istituzioni del Paese al grido ‘mafia, mafia, mafia’ come un gruppo parlamentare nel 2015 a Strasburgo”. A questo punto, ha detto Renzi, “non avete più alibi, ora rappresentate il potere. Noi inizieremo a fare opposizione convocando la ministra della Difesa al Copasir per sapere di alcuni fatti che lei conosce, non faremo sconti”.
“A Salvini voglio parlare da padre a padre: ora rappresenti il Paese – ha concluso –, non possiamo permetterci di creare polemiche. Salvini ci dia una mano, ora è responsabile della sicurezza di tutti noi, parli da padre sapendo che i figli ci ascoltano”.
Articolo pubblicato il: 5 Giugno 2018 18:20