E’ il settembre del 2014 quando il cuore di Denise De Simone smette di battere. Ha solo 28 anni e una vita davanti. La stessa che viene spezzata dopo quello che sembrava un semplice ricovero per alcuni calcoli alla cistifellea.
Ieri il Gup del tribunale di Salerno, Stefano Berni Canani, ha rinviato a giudizio, per questo caso di malasanità, nove tra medici e dirigenti dell’unità di chirurgia del San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona.
Ad assisterli gli avvocati Paolo Carbone, Silverio Sica, Michele Tedesco, Guglielmo Scarlato e Laura Ceccarelli. Mentre la famiglia di Denise, costituitasi parte civile nel processo, sarà rappresentata dall’avvocato Ducci.
Stando al parere del sostituto procuratore Francesca Fittipaldi, gli accertamenti diagnostici cui è stata sottoposta la 28enne sarebbero arrivati con colpevole ritardo, sottovalutando la situazione.
Così come durante l’intervento chirurgico sarebbero stati commessi errori gravissimi, che poi hanno portato al decesso della ragazza.
Articolo pubblicato il: 13 Dicembre 2017 10:01