giovedì, Novembre 21, 2024

Risate senza tempo con Guidi e Ingrassia e la strana coppia di Simon

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Giuseppe Giorgio
Giuseppe Giorgio
Caporedattore, giornalista professionista, cura la pagina degli spettacoli e di enogastronomia

La lotta contro il tempo che passa dalle commedie di Neil Simon, si presenta anche al Teatro Bracco dove, tuttavia, grazie all’adattamento e alla regia di Gianluca Guidi, l’iconico testo del famoso drammaturgo statunitense datato 1965 e intitolato “La Strana Coppia” segna un altro importante punto a suo favore.

Con una trasposizione che pur risultando moderna e affilata predilige un linguaggio tendente al classicismo teatrale, il lavoro, con l’aggiunta al titolo della parola “Revival”, nello spazio di via Tarsia diretto da Caterina De Santis, convince soprattutto per i toni e i ritmi (giunti ai massimi livelli nella seconda parte) e per la prova attoriale dello stesso Guidi, impeccabile in scena insieme a Giampiero Ingrassia.

Così, con queste premesse e con i due figli d’arte rispettivamente nei panni del giornalista sportivo single e disordinato Oscar Madison e dell’amico Felix suo esatto contrario, il lavoro conferma tutta la sua carica comica ed emotiva nonostante siano trascorsi circa sessant’anni dal suo debutto avvenuto al Plymouth Theatre di Broadway il 3 ottobre del 1965 con la regia di Mike Nichols e due protagonisti come Art Carney nella parte di Felix e Walter Matthau in quella di Oscar.

Ricordando pure la prima edizione italiana firmata da Garinei & Giovannini, andata in scena proprio a Napoli il 15 novembre 1966, al Politeama con Walter Chiari e Renato Rascel, la messinscena vista al Bracco dove resterà fino a questa sera, grazie ad una perfetta sinergia tra Guidi e Ingrassia nei panni di due amici dalle caratteristiche diverse e contrarie ma uniti dal fallimento dei propri matrimoni, risulta piacevole e funzionale.

E ciò, evidenziando in maniera spigliata e rispettosa al tempo stesso, tutta la genialità e la bizzarria dell’autore Simon. Lo stesso che pur confermandosi un capofila del teatro contemporaneo, a rifletterci, risulta non distante da quella drammaturgia e da quelle pochade di stampo ottocentesco modello Feydeau e Bernard.

Forti di un eccellente gruppo di attori nei newyorkesi panni degli irriducibili compagni di poker, tra cui un apprezzato e sempre in forma veterano del genere brillante come Giuseppe Cantore, insieme ai bravi Riccardo Graziosi, Simone Repetto, Rosario Petix e le affiatatissime Claudia Tosoni e Shaen Barletta nel ruolo di due cinesine vicine di casa della strana coppia, il lavoro convince e diverte.

Senza pensare un attimo ai loro predecessori Lemmon e Matthau, mitici attori del testo diventato film con la regia di Gene Saks, Guidi e Ingrassia, sostenendo alla grande la scena, evidenziano con garbo e travolgente incisività le differenti abitudini dei loro personaggi muovendosi alla perfezione in un universo fatto di voglia di libertà e di fobie a confronto.

Il tutto, fino a giungere alla vera morale della commedia pronta a riportare alla ribalta l’eterno dilemma dell’uomo solo e del suo difficile rapporto con il mondo femminile, la benefica capacità di accettare i difetti dell’altro e quell’antico sentimento chiamato amicizia mai del tutto lontano dalla parola amore.

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