Categorie Economia e Lavoro

Ryanair: “Sanzioni per chi sciopera”. Garante: “incostituzionali”

Astensione dal lavoro il 15 dicembre in Italia, il 20 in Irlanda. Ryanair minaccia sanzioni: perdita di aumenti, trasferimenti o promozioni.

Chi sciopera andrà incontro a sanzioni. E’ il senso della lettera inviata ai piloti italiani di Ryanair con l’invito ad astenersi dallo sciopero previsto per venerdì 15 dicembre. Tra le sanzioni minacciate, “la perdita di futuri aumenti in busta paga secondo l’accordo” oppure “trasferimenti o promozioni”. La lettera è siglata dal capo del personale Eddie Wilson ed è indirizzata a ‘All Italian based Cabin Crew’: “Per favore continuate a lavorare secondo i vostri turni già previsti”, esorta Wilson. E’ una cosa gravissima, credo che le autorità che hanno competenze debbano fare la parte che compete loro”. Così il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, interpellato, a margine del question time alla Camera, sul caso Ryanair. “A noi compete il controllo dei contratti e delle leggi riferite al lavoro”, osserva, precisando che “il diritto di sciopero è garantito dalla legge”. L’Anpac ha proclamato nei giorni scorsi uno sciopero del personale di Ryanair di 4 ore dalle 13.00 alle 17.00 del prossimo 15 dicembre. Inoltre l’Antitrust italiana ha bacchettato all’inizio di dicembre Ryanair perché continuerebbe a non informare adeguatamente sui diritti dei passeggeri. Il procedimento avviato dall’Autorità potrà portare a una sanzione amministrativa pecuniaria compresa tra 10mila e 5 milioni di euro. La compagnia ha definito “senza fondamento” l’iniziativa, ricordando in una nota che “l’Enac ha già confermato che ‘non ci sono gli estremi per applicare sanzioni a Ryanair'”. La dichiarazione dell’AD di Ryanair appare non conforme ai principi del nostro Ordinamento, nel quali lo sciopero, se esercitato legittimamente, è considerato un diritto costituzionale”. Lo dichiara Giuseppe Santoro Passarelli, Presidente dell’Autorità di garanzia per gli scioperi. “Val la pena ricordare – prosegue in una nota – che, limitatamente ai servizi che la Compagnia irlandese svolge in Italia, l’Autorità di garanzia ha ritenuto l’applicabilità della legge 146/1990, riservandosi la possibilità di intervenire in caso di grave pregiudizio nei confronti degli utenti, a seguito di scioperi effettuati sul territorio nazionale. Non solo, la stessa Ryanair, in occasione di scioperi dei controllori di volo italiani richiede ad Enac (ed ottiene) la protezione dei propri voli monogiornalieri “da e per le isole”. Voglio rammentare, infine, che la legge 146 censura quei comportamenti aziendali che possano determinare l’insorgenza o l’aggravamento del conflitto.” Ed è dura la replica da parte di Ryanair anche allo sciopero dei piloti con base in Irlanda annunciato per il 20 dicembre prossimo. In una nota, la compagnia aerea low cost si dice sorpresa per la minaccia della Ialpa, la sigla dei piloti di Aer Lingus interna al sindacato Impact, di “interrompere i voli sotto Natale quando i numeri di Ialpa confermano che ha il supporto di meno del 28% degli oltre 300 piloti con base a Dublino di Ryanair e quando le basi di Ryanair a Belfast, Cork e Shannon hanno già concordato un aumento della retribuzione del 20%”. “Anche se potranno verificarsi alcune interruzioni – aggiunge la compagnia -, Ryanair ritiene che i disagi saranno in gran parte limitati a un piccolo gruppo di piloti che stanno lavorando e lasceranno Ryanair a breve e quindi non si preoccupano di quanto siano contrari i colleghi o i clienti” all’agitazione. Ryanair ha inoltre annunciato che “i piloti con base a Dublino che parteciperanno a questa agitazione violeranno gli accordi presi e perderanno i benefici concordati”. La compagnia low cost deve fronteggiare anche la protesta del sindacato tedesco dei piloti Vereinigung Cockpit, che chiede l’applicazione del contratto collettivo di lavoro. Ma Ryanair rifiuta la rappresentanza sindacale, dicendo che preferisce negoziare direttamente con i dipendenti.

Articolo pubblicato il: 13 Dicembre 2017 22:09

Redazione

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