Il quotidiano “Il Mattino” ha evidenziato gli sviluppi successivi ai 14 arresti (tra cui anche due giudici tributari) per corruzione in atti giudiziari.
Secondo l’accusa, gli indagati (tra cui figurano anche due dipendenti amministrativi, sei imprenditori, quattro consulenti fiscali e un avvocato) incassavano tangenti (che nelle intercettazioni sono definite “mozzarelle”) fino a 30mila euro, intascate anche in ascensore, per condizionare, a favore di imprenditori che li avevano corrotti, l’esito di accertamenti tributari avviati dopo gli accertamenti e le segnalazioni dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza.
Nel corso di vari interrogatori, quasi tutti gli indagati hanno ammesso gli addebiti precisando ciascuno il proprio ruolo. Anche i consulenti, quelli che di fatto non hanno mai avuto un ruolo operativo, hanno dichiarato di essersi resi conto di ciò che stava accadendo e del giro di mazzette.
Pur spiegando il proprio ruolo, lo stesso Sammartino ha però accusato il suo collega, Giuseppe Naimoli, di essere il vero e proprio “organizzatore” del sistema.
Molti degli indagati hanno avanzato richiesta di scarcerazione e un’attenuazione della misura con gli arresti domiciliari.
Articolo pubblicato il: 18 Maggio 2019 12:23