Situazione complessa per la sanità pubblica nel Salernitano, visto che i tetti di spesa per analisi, visite ambulatoriali ed esami diagnostici sono esauriti. Come riporta “Il Mattino”, la contabilizzazione dei budget assegnati dalla Regione Campania su base trimestrale indica che il budget per la medicina nucleare è già stato esaurito il 13 febbraio, mentre tra martedì prossimo e il 21 marzo dovrebbero terminare quasi tutte le altre branche della specialistica ambulatoriale.
Dall’Asl, nello specifico, fanno sapere che la data di presunto stop alle prestazioni con i centri convenzionati è per le branche a visita il 21 marzo, per la cardiologia il 26 febbraio, per diabetologia l’8 marzo, per gli esami di sangue e urine il 9 marzo, la medicina nucleare il 13 febbraio, gli esami radiologici il 4 marzo.
Ciò significa che a partire dalle prossime due settimane i salernitani, fino al primo aprile, data in cui si apre il secondo trimestre, non potranno usufruire delle convenzioni per eseguire gli esami.
Lo scorso anno, almeno a Salerno, questa ripartizione fu bypassata, ma quest’anno l’alternativa sembrerebbe essere solo pagare interamente le tariffe o inserirsi nelle liste d’attesa degli ambulatori pubblici, che hanno tempi molto dilatati.
Dura la reazione dei sindacati di fronte a tale scenario: “Se non rimettiamo i tecnici imboscati nei laboratori non potremo mai offrire le prestazioni necessarie”. Le parti sociali puntano dunque il dito contro l’incapacità dell’Asl di intercettare la domanda nell’ambito dell’offerta pubblica e contro la presenza di oltre 400 imboscati, che messi al loro posto permetterebbero, a loro dire, alle strutture sanitarie di aumentare il volume delle prestazioni:
La crisi dei tetti di spesa era già accaduta la scorsa estate, quando il 10 agosto arrivò lo stop per la cardiologia, il 20 agosto giunse l’alt agli esami di laboratorio e a settembre per le radiografie.
Articolo pubblicato il: 25 Febbraio 2019 10:27