L’attesa per il Salerno Pride, in programma sul Lungomare Trieste il 25-26 maggio, è accompagnata da tante polemiche. La Lega parla di “manifestazione di sapore carnevalesco, che sfilerà per le strade della città mettendo alla berlina chi vive in modo legittimo la propria sessualità”.
Al centro delle polemiche de Il Popolo della famiglia e della stessa Lega, anche i fondi pubblici per la manifestazione: “È notizia di queste ore -dicono dalla Lega – che il Comune di Salerno senza interpellare nessuno elargirà un contributo di 2500 euro per il gay pride, manifestazione di sapore carnevalesco. Ribadiamo ancora una volta che i soldi pubblici debbono essere utilizzati per dare servizi ai cittadini e per le famiglie in difficoltà, così come ribadiamo che quelli che sono i diritti naturali e fondamentali delle famiglie vanno difesi gridando forte il nostro no a quelle che sono definite unioni civili, alle adozioni di bambini da parte di coppie gay e a qualsiasi tipo di teoria gender”.
Il presidente della Commissione Trasparenza al Comune di Salerno, Antonio Cammarota, invece, ribadendo di essere “sempre stati, come la maggior parte dei salernitani, contro ogni discriminazione”, è però convinto che “il Gay Pride è un’altra cosa, e la decisione della Giunta di concedere il centro di Salerno e il patrocinio con contributi pubblici, merita una riflessione. L’ansia modernista e progressista di questa giunta leggera produce solo guasti, perché non è il carnevale di Rio o la fanfara dei Bersaglieri, ma un evento obiettivamente divisivo. Si faccia pure il Gay Pride -conclude Cammarota- ma in un luogo dedicato, come il Parco Pinocchio o il Parco Mercatello, senza imporre il corteo a tutta la città e alla sua sensibilità”.
Articolo pubblicato il: 26 Aprile 2018 17:21