Ben 30mila persone, a Napoli (addirittura in due diverse tappe in piazza Plebiscito) e in tutta Italia, si sono sottoposte al test di compatibilità per donare il midollo osseo al piccolo Alessandro (per tutti ormai Alex) Maria Montresor, il bimbo di un anno e mezzo affetto da una rara malattia genetica (la linfoistiocitosi emofagocitica) che ha urgente bisogno di un trapianto.
Come riporta “Il Mattino”, finora sono state soltanto tre le compatibilità identificate ma tutte all’80%, quindi non sufficienti per i rigidi protocolli del Great Ormond Street Hospital di Londra (dove il piccolo è ricoverato). In queste ore, da parte della famiglia è inoltre sorto il timore che il numero elevato di analisi raccolte non possano arrivare in tempo all’Ospedale Galliera di Genova, dove i campioni vengono inviati dai vari centri e qui inseriti nel registro donatori di midollo osseo.
Per i familiari del piccolo Alex, l’enorme numero di donatori potenziali scesi in piazza in queste settimane potrebbe aver messo in crisi il sistema di smistaggio dei campioni: “Da nostre informazioni ci sarebbe un blocco al centro trasfusionale del Secondo Policlinico che deve gestire almeno 10mila campioni -riporta “Il Mattino”- Al momento ne avrebbero inviati all’Ospedale Galliera di Genova meno di 3mila. Questo perché non c’è ancora la validazione e senza i campioni non possono partire per Genova per essere analizzati”.
Inoltre, durante le tipizzazioni in piazza, si sono presentate centinaia di persone che non avrebbero nessuna caratteristica del donatore (possibile solo se tra i 18 e 35 anni, e senza malattie gravi), le quali hanno inevitabilmente ingolfato il sistema di raccolta per “troppa generosità”.
Articolo pubblicato il: 13 Novembre 2018 10:47