Salviamo Alex: il piccolo sarà trasferito da Londra a Roma nei prossimi giorni. L’ultimo possibile donatore era disponibile solo da gennaio.
Il piccolo Alessandro Maria Montresor (per tutti Alex), il bimbo di un anno e mezzo colpito da una grave malattia genetica, verrà nei prossimi giorni in Italia per sottoporsi al trapianto.
Il piccolo sarà trasferito dal Great Ormond street di Londra al Bambin Gesù di Roma, che ha dato la propria disponibilità e dal 2010 ha messo a punto una tecnica innovativa, utilizzando le cellule staminali prelevate dal midollo osseo di uno dei due genitori (in questo caso il padre). Dopo la straordinaria catena di solidarietà, si era anche trovato un volontario (non italiano) con un profilo quasi uguale a quello di Alex. Tuttavia, i genitori, Alessandro e Cristina, hanno fatto sapere su Facebook che “era disponibile solo da metà gennaio. Tale tempistica purtroppo è incompatibile con la malattia del nostro bimbo, che richiede un trapianto il prima possibile”.
Di qui i contatti con Franco Locatelli, direttore del dipartimento di oncoematologia e medicina trasfusionale al Bambino Gesù. Come riporta “Il Mattino”, l’intervento rappresenta l’ultima frontiera nei trapianti per i bimbi colpiti dalla leucemia o da altri tumori del sangue, poiché utilizza le staminali emopoietiche di uno dei due genitori ma garantisce “percentuali di guarigione sovrapponibili” a quelle ottenute con il prelievo da un donatore completamente compatibile.
https://www.facebook.com/AlessandroMariaMontresor/posts/260879764609754
I risultati della sperimentazione sono stati pubblicati sulla rivista Blood: dal 2010 il trapianto è stato necessario per 150 pazienti con leucemie acute resistenti ai trattamenti convenzionali o ricadute dopo la somministrazione di farmaci chemioterapici. Sei i bimbi con la stessa malattia di Alex, 80 quelli coinvolti invece nello studio scientifico che dimostra un basso rischio di mortalità (5%) collegato all’intervento, mentre il rischio di ricaduta della malattia è del 24% e, di conseguenza, la “probabilità di cura definitiva” supera il 70%.
I sei pazienti con la stessa diagnosi di Alex stanno tutti bene. “E così continuiamo a sperare”, scrivono Paolo e Cristina, che lanciano un altro appello, perché proseguano le iscrizioni nel registro dei donatori: “Vi esortiamo a regalare con un piccolo gesto d’amore una nuova speranza di vita ai tanti Alessandro Maria che aspettano e lottano nell’attesa”.