Il ministro dell’Interno Salvini in visita a Napoli è stato accolto non solo da proteste, ma per la prima volta anche da applausi. E’ andato al Vasto, ha incontrato Arturo e non ha risparmiato una stoccata al sindaco de Magistris.
Appuntamento partenopeo per il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Il vicepremier è arrivato a Napoli nella mattinata di martedì per un incontro in prefettura ed è stato accolto da applausi e selfie, ma anche dalla protesta dei centri sociali, organizzata da Insurgencia e a cui hanno partecipato anche migranti, alla stazione metropolitana di Toledo sotto gli slogan “Mai con Salvini” e “Napoli non si lega”.
“Gli applausi ricevuti mi hanno commosso. Al di là di un sindaco un po’ particolare e di 4 figli di papà dei centri a-sociali, quando parli di temi concreti, di lavoro, di sicurezza, di immigrazione puoi essere qui a Napoli, a Milano o a Palermo ma le idee sono le stesse”, ha commentato il vicepremier in prefettura.
Salvini si è concentrato sulle difficoltà di Napoli: “Qui c’è tutta una serie di problemi su cui occorre dare una dimostrazione che lo Stato c’è. Così il parcheggiatore abusivo che toglie un posto di lavoro a chi potrebbe farlo regolarmente, chi vende le case popolari a Napoli o a Salerno. Ho chiesto ai sindaci di dirmi un quartiere dove iniziare la bonifica e andare a prender per le orecchie chi occupa una casa popolare abusivamente”. E ha assicurato di tornare a novembre con dei risultati.
Contro la camorra
Poi un messaggio duro contro la camorra: “Conto di dare una mano alla città ribadendo nelle prossime settimane con i fatti e non con le parole che la mafia è uno schifo, lo sono la camorra e la violenza. I camorristi li inseguiremo quartiere per quartiere, via per via, pianerottolo per pianerottolo. L’obiettivo è sradicare, deportare, cancellare e far sentire a ogni singolo camorrista lo schifo che è. Io voglio che i ragazzi si schifino, se qualche fiction ne dà un’immagine diversa io voglio che sentano lo schifo che è la camorra”. Per Salvini per vincere contro la criminalità organizzata servono “il lavoro e l’educazione, tanti piccoli gesti fanno vincere una battaglia”. E promette che molte norme per sconfiggerla saranno nel decreto sicurezza. Una delle idee è quella di togliere la patria potestà ai genitori dei “babycamorristi”, “che confezionano la droga a otto anni o spacciano a undici”.
La stoccata a de Magistris
E una frecciatina al sindaco napoletano Luigi de Magistris, con cui non scorre buon sangue: “Se uno è sindaco da 7 anni un po’ di responsabilità su quello che accade in città. Poi il mio compito è parlare con tutti, la sera quando tolgo la giacca ho le mie valutazioni ma questo non c’entra con i rappresentanti istituzionali”.
Dopo il giallo sul testo del dl sicurezza arrivato al Quirinale, Salvini è tornato anche sulla questione dei richiedenti asilo sorpresi a compiere reati: “Per chiunque di loro che a Napoli venga sorpreso a spacciare, rubare, eccetera, la sequenza è convocazione immediata della commissione locale, sospensione, Cpr, espulsione”.
Immancabile una stoccata al presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, che lunedì ha ribadito che l’Europa deve essere rigida con l’Italia sul tema del deficit al 2,4% per finanziare la manovra: “Con buona pace di Juncker e compagni, abbiamo intenzione di investire risorse per la sicurezza. Nessuno venga a dire che l’Italia non può farlo. Possono insultare e minacciare, ma noi proseguiremo su questa strada”. E lo ha avvertito: “Equiparare l’Italia alla Grecia se lo poteva risparmiare, e se continua gli chiederemo i danni”.