Sparita da ogni tavolo la possibilità di un governo di legislatura, si restringono anche gli spazi di un esecutivo di tregua che metta in sicurezza, con la legge di bilancio, i conti pubblici e poi riporti il Paese alle urne nel 2019. In vista del terzo, e forse ultimo, giro di consultazioni lunedì al Quirinale, i partiti si posizionano e all’orizzonte sembra stagliarsi solo il voto: se Luigi Di Maio stronca come “tradimento” degli elettori ipotesi tecniche e vede solo le urne, anche Matteo Salvini esclude esecutivi “alla Monti” e tenta un ultimo rilancio con M5S proponendo, come unica alternativa alle elezioni, un governo fino a dicembre “per fare poche cose”, legge elettorale e stop all’aumento dell’Iva in primis.
Il centrodestra è compatto nella decisione di andare a chiedere al presidente Mattarella il pre-incarico, presumibilmente per Matteo Salvini. Il leader della Lega, in realtà, non è categorico sul suo nome per “un governo a tempo”, fino a dicembre, con M5S ma netto nell’escludere un “Monti bis”. “Ho dei nomi in testa – dice riunendo il consiglio federale del Carroccio – non necessariamente di leghisti, anche di un non eletto. Ma non darò mai la fiducia a dame di compagnia della commissione europea”.
Per tentare Di Maio, Salvini gli propone anche di rifare insieme la legge elettorale “con un premio alla lista o alla coalizione”.
Un rifiuto che delinea la posizione che M5S illustrerà al Capo dello Stato: non esistono altri governi possibili se non quello che contemplano loro. L’unica strada, a questo punto, è il voto “il prima possibile”, chiarisce Di Maio che ritiene ancora non chiusa la ‘finestra’ del 24 giugno per far tornare il paese alle urne. Se “il governo di tregua nasce è perché Salvini si è alleato con il Pd”, ma a quel punto i partiti avranno tradito gli elettori. E servirà una reazione: bisognerà, avverte il capo M5S, “ancora una volta chiamare in causa i cittadini non solo con il voto subito ma anche in altri modi…”. Parole bellicose che significano un chiamare in piazza gli elettori contro una decisione che sarebbe avvertita da M5S come un rovesciamento dell’esito delle elezioni.
Articolo pubblicato il: 5 Maggio 2018 11:28