Il vicepremier Matteo Salvini si è definito così intervenendo alla Scuola superiore di Polizia a Roma. “Non tollererò mai che l’eventuale errore di uno metta in discussione l’eroismo e la professionalità di altri 100mila”.
“Ministro o sbirro? Faccio sia il ministro che lo sbirro, perché sono due missioni, non professioni ma scelte di vita”. E’ quanto afferma il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, intervenendo alla Scuola superiore di Polizia a Roma, in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno accademico, alla presenza del capo della Polizia, prefetto Franco Gabrielli, e del presidente della Corte Costituzionale, Giorgio Lattanzi.
“La nostra polizia è invidiata a livello internazionale – sottolinea Salvini – E io mi adopererò per fornirle sempre più uomini, donne, mezzi. Occorre formazione: alcune cose si hanno dentro, altre si apprendono per strada, altre ancora si devono studiare”. Il titolare del Viminale chiede “rispetto, dignità, onore, per chi indossa la divisa. Non tollererò mai che l’eventuale errore passato di uno metta in discussione l’eroismo e la professionalità di altri centomila”.
Il vertice a Palazzo Chigi
Poi, lasciando la Scuola superiore di Polizia, Salvini spiega lo spirito con cui si è recato a Palazzo Chigi: “Vado alla riunione, per mantenere come un pacchetto di mischia stile rugby quello che abbiamo messo nella manovra”.