La priorità delle parti politiche è al momento l’elezione dei presidenti delle due Camere, in programma venerdì 23 marzo. Anche per Matteo Salvini, reduce dal grande successo delle urne, sono giornate frenetiche. Probabile che il Senato vada ad un esponente di Forza Italia (il nome più accreditato è quello di Anna Maria Bernini ma Silvio Berlusconi vorrebbe Paolo Romani). Per trovare un accordo, Salvini potrebbe dunque fare “un passo avanti e uno indietro. L’importante è che una presidenza vada al centrodestra. Se servirà un presidente non della Lega per risolvere il rebus politico non ci metteremo a fare i capricci”, come affermato anche dal numero due del Carroccio, Giancarlo Giorgetti (che sembrava favorito per la seconda carica dello Stato). Oggi si terrà il vertice dei leader del centrodestra, da cui se ne saprà di più.
Per quanto riguarda la Camera, l’ipotesi più accreditata sembra quella di un esponente del Movimento 5 Stelle (si fa il nome di Riccardo Fraccaro, che ha portato avanti nella scorsa legislatura la battaglia sui vitalizi).
Nel colloquio di ieri tra Berlusconi e Salvini, si è parlato anche di Governo, con l’ex premier che, in nome della governabilità, avrebbe dato l’ok a verificare possibili convergenze col M5S. E mentre il leader pentastellato Luigi Di Maio elogia il fatto che il Capo dello Stato “non stia mettendo fretta alle forze politiche”, il centrodestra si presenterà compatto per chiedere a Mattarella che venga dato un mandato esplorativo a Matteo Salvini. E la possibile presidenza del Senato a FI non fa altro che rafforzare la leadership salviniana.
Articolo pubblicato il: 21 Marzo 2018 13:03