Torna alta la tensione tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. Ad accendere le polveri è il leader della Lega. Infuriato per il voto contrario di Fi all’iter veloce per la legge Monteni sull’abolizione degli sconti di pena per i reati gravissimi e infastidito dall’endorsement del Cav al governo Gentiloni in caso di stallo dopo le politiche (”se non ci fosse una maggioranza in grado di governare, la soluzione più corretta sarebbe che resti Gentiloni per almeno tre mesi a palazzo Chigi”), il segretario di via Bellerio minaccia la rottura dell’alleanza di centrodestra. “E’ una vergogna, sospendiamo qualsiasi tavolo e incontro con Berlusconi finché non avremo spiegazioni ufficiali sul voto contrario di Fi sulla legge Molteni”, tuona Salvini. Il suo vice, Giancarlo Giorgetti, rincara la dose: ”Noi non vogliamo tradire gli elettori, basta saperlo prima. Noi mai con Gentiloni”. Il presidente di Forza Italia non raccoglie la provocazione e alla presentazione del nuovo libro di Bruno Vespa al Tempio di Adriano getta acqua sul fuoco: ”Non commento, voglio prima incontrare Salvini e parlare con lui di queste cose. Non ho mai ragionato su questi temi sono decisioni prese dai gruppi parlamentari”. A parole, insomma, sembra una coalizione pronta a esplodere. Berlusconi, però, ostenta sicurezza e invita alla cautela. E come sta facendo da qualche tempo, preferisce non polemizzare e smorzare i toni. Concede solo una frecciatina sulla volubilità del principale alleato, definendolo ”capriccioso’, che vale più di ogni sottinteso e conferma lo scontro in corso sulla leadership in vista delle politiche: ”Voi giornalisti sopravvalutate i capricci di Salvini, lui ha questo modo di conquistare attenzione e consenso di un numero sempre maggiore di elettori”, ma non dimentichiamo che ”è diventato protagonista della Lega, portandola dal 4 al 15%”.
Articolo pubblicato il: 14 Dicembre 2017 12:37