Assistenza ai disabili: le Asl di Napoli Nord continueranno ad accogliere i pazienti sia in regime ambulatoriale sia prestando assistenza domiciliare.
Non ci sarà l’annunciata chiusura ad oltranza delle Asl di Napoli Nord, protesta che riguardava l’assistenza ai disabili gravi e la programmazione dei tetti di spesa per i centri di riabilitazione privati accreditati. Le strutture continueranno dunque ad accogliere i pazienti sia in regime ambulatoriale sia prestando assistenza domiciliare, garantendo inoltre la continuità delle attività di convitto e semiconvitto. Come riporta “Il Mattino”, la schiarita arriva a fronte di una nota recapitata dal manager Antonio D’Amore, in cui è richiesta la continuità delle cure: “Al fine di scongiurare l’ipotesi di interruzione di un pubblico servizio -scrive d’Amore nella missiva inviata alla Federazione Fras, all’Aias di Afragola, al centro Panda e al Day hospital Dhc, unica struttura attiva a Ischia – che potrebbe configurare la sospensione delle attività di riabilitazione intensiva ed estensiva, vi invitiamo a non interrompere le attività di assistenza”. L’invito è stato subito raccolto dai destinatari, in quanto sufficiente a garantire il riconoscimento delle prestazioni erogate, anche se oltre la soglia dei limiti dei tetti di spesa.
Restano ancora degli ostacoli per la firma dei contratti
La firma ai contratti che disciplinano le attività dei centri di riabilitazione accreditati con l’Asl Napoli 2 e con le altre della Campania per il prossimo biennio sono però in alto mare. La soluzione potrebbe arrivare con una circolare attuativa del decreto (n. 41 dello scorso giugno), attraverso la quale la struttura commissariale ha previsto i tetti di spesa per i vari setting assistenziali della riabilitazione.
La contesa riguarda l’assegnazione di maggiori risorse al regime residenziale e semiresidenziale (sottoutilizzate) a danno delle attività ambulatoriali e domiciliari invece prevalenti ma sottofinanziate per circa 14 milioni di euro annui. Tali sottoutilizzi sono distribuiti così: 531 mila euro ad Avellino, 1,8 milioni a Benevento, 2,41 milioni a Caserta, 2,9 a Napoli centro, 3,1 a Napoli nord, 2,2 a Napoli sud e 1,2 milioni a Salerno.
Come chiarito dalla direzione generale per la Tutela della Salute della Regione Campania, in una nota pervenuta alle Asl il 2 luglio, sono in corso monitoraggi sull’appropriatezza e sull’applicazione dei percorsi riabilitativi anche con il coinvolgimento delle associazioni di categoria.