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Sanremo 2021 e il Covid 19, stop ai figuranti: Amadeus lascia?

Sanremo 2021: nodo del pubblico dopo il tweet del ministro Franceschini (“Ariston è un teatro, sia vuoto”). Amadeus riflette con i vertici Rai (e potrebbe lasciare sia la conduzione che la direzione artistica).

I protocolli di sicurezza contro il Covid 19 mettono a rischio Sanremo 2021. Sull’edizione numero 71 del Festival (in programma dal 2 al 6 marzo, con tanto di elenco dei cantanti già noto da dicembre) si abbatte la questione della presenza o meno del pubblico al Teatro Ariston.

È un tweet del ministro della Cultura, Dario Franceschini, ad accendere la polemica: “Il Teatro Ariston di Sanremo è un teatro come tutti gli altri e quindi, come ha chiarito il ministro Roberto Speranza, il pubblico, pagante, gratuito o di figuranti, potrà tornare solo quando le norme lo consentiranno per tutti i teatri e cinema. Speriamo il prima possibile”. Da ricordare come, in una lettera al Cts, il ministro della Salute, Roberto Speranza, abbia spiegato che il DPCM del 14 gennaio consenta spettacoli in assenza di pubblico, ma con figuranti, solo negli studi tv.

Non basta dunque che l’Ariston sia stato riadattato alle nuove esigenze imposte dalla pandemia: sono state tolte le poltrone, le 18 file ed è stata chiusa la galleria. Senza dimenticare le tante novità di Casa Sanremo. Dunque, Franceschini esclude anche la presenza dei figuranti (di cui si era parlato a lungo), mostrandosi implicitamente favorevole a un Sanremo “a porte chiuse” e spiazzando Amadeus (confermato conduttore e direttore artistico anche quest’anno).

Il conduttore starebbe addirittura valutando l’ipotesi di lasciare il ruolo di direttore artistico e conduttore (e con lui, di conseguenza, abbandonerebbe anche Fiorello). In corso riunioni con i vertici Rai (in primis con l’Amministratore Delegato, Fabrizio Salini, e il direttore di Rai 1, Stefano Coletta).

Amadeus su Sanremo 2021: “Non accetto rinvio, o il Festival salta e arrivederci al 2022”

Del resto, lo stesso Amadeus, in una recente intervista al “Corriere della Sera”, si era già mostrato contrario all’ipotesi di un rinvio a maggio: “Se lo posticipi a maggio non è Sanremo, ma il Festivalbar -ha dichiarato-. E poi chi ci dice che a maggio avremo lasciato le mascherine e potremo abbracciarci tranquillamente?”.

E su un Festival “a porte chiuse” si era così espresso: “Passerebbe alla storia per il Sanremo del Covid, per il Sanremo della desolazione”.

E già in quell’intervista lanciò un ultimatum: “O siamo compatti e lavoriamo per farlo al meglio, oppure ci rivediamo nel 2022”.

Articolo pubblicato il: 29 Gennaio 2021 11:35

Luigi Maria Mormone

Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.