Sanremo, Ermal Meta e Fabrizio Moro sono stati sospesi. Al loro posto, dopo un’estrazione a sorte alla presenza di un notaio, questa sera canterà Renzo Rubino, che doveva esibirsi domani.
La decisione è stata presa dall’organizzazione del festival d’accordo con il direttore artistico, Claudio Baglioni «in attesa di approfondimenti tuttora in corso sulla vicenda della presunta violazione del regolamento del Festival da parte della canzone», “Non mi avete fatto niente”.
Pur avendo assicurato, in un primo momento, che il pezzo «ha i requisiti di un brano nuovo a tutti gli effetti», dopo i rilievi emersi nel corso della conferenza stampa il vicedirettore di Rai1 Claudio Fasulo aveva precisato che «in base agli elementi emersi, saranno fatte con l’ufficio legale della Rai ulteriori valutazioni».
La Rai ha comunicato che l’organizzazione del festival d’accordo con il direttore artistico, Claudio Baglioni, ha deciso di sospendere la coppia formata da Ermal Meta e Fabrizio Moro “in attesa di approfondimenti tuttora in corso sulla vicenda della presunta violazione del regolamento del Festival da parte della canzone ‘Non mi avete fatto niente'”. Nella seconda serata, al loro posto, è stato designato Renzo Rubino, estratto a sorte alla presenza di un notaio.
La somiglianza fra i due brani nell’inciso è impressionante, nella musica e anche nel testo. La versione del 2016 era disponibile sul sito della Rai, ma nel frattempo la pagina è diventata irraggiungibile. Bisognerà capire quale sarà adesso la reazione del Festival e se ci sono o no gli estremi per una squalifica dei due cantanti in gara. Il regolamento sanremese dice infatti che per essere ammesse le canzoni devono avere il requisito della “novità”, ovvero “nell’insieme della loro composizione o nella sola parte musicale o nel solo testo letterario non devono essere state pubblicate e/o fruite, anche se a scopo gratuito, da un pubblico presente o lontano, o eseguita o interpretata dal vivo alla presenza di pubblico presente o lontano”.
Durante la prima conferenza stampa di mercoledì 4 febbraio la Rai chiarisce: “Non si tratta di un plagio, l’autore è lo stesso e il regolamento prevede la possibilità di campionare o usare stralci di altri autori, per un totale non superiore al 30%. Quindi la canzone ha i requisiti di un brano nuovo a tutti gli effetti – spiega il vicedirettore di Rai1, Claudio Fasulo – Non c’è nessuno scoop, non si tratta di plagio. Febo aveva dichiarato la rielaborazione del suo brano. Da regolamento è prevista la possibilità di campionare brani o usarne stralci per un totale non superiore al 30%. La canzone, quindi, ha i requisiti di brano nuovo a tutti gli effetti. La Rai ora sta valutando e stiamo facendo delle riflessioni”.
Claudio Baglioni ha dichiarato: “Volevo chiarire perché sono addetto ai lavori, che in ogni caso non viene più così considerato rilevante il ritornello nella forma canzone moderna, un tempo lo era, la strofa era preambolo e scusa per arrivare a quello negli anni 40-50 e poi veniva ripetuto. ‘Questo piccolo grande amore’ ha quattro parti che si ripetono sempre allo stesso modo è difficile individuare il ritornello, è vero che parole fanno connotazione perché è quello che conosciamo di più. C’è tutta una giurisprudenza che va cauta su questioni di plagio, ormai siamo rovinati dal punto di vista musica popolare, tutta quella orecchiabile e non solo è stata scritta, anche la dodecafonica e la musica dei rumori, trovate in tutte le canzoni del mondo dei riferimenti perché ahimé è vero che sono 12 le note che poi arrivano all’orecchio, bisogna andare cauti anche grandi compositori come Morricone ritengono ridicola la pretesa che qualcuno accampi il plagio, a meno che non si dimostrino intenzione e dolo. Io ho una posizione molto prudente non vorrei commettere una fregnaccia, la questione a vista, non so che competenze avrò ma ci riuniremo e sapremo a che punto siamo con questa storia. Vi prego di non improntare tanto delle vostre energie su questa cosa che è importante ma meno centrale di tante altre”. Per quanto riguarda il fatto che la canzone di cui si ipotizza il plagio sia stata eseguita altre volte, ha spiegato che la sua spiegazione “era per sgombrare il campo dal fatto che genericamente si dica che ritornello, gran parte della forma canzone moderna non più regolata da questo, però sono d’accordo, sono preoccupato non difendo l’operato e non sono avvocato di nessuno. Mi preoccupo di avere un giudizio corretto e di essere più informato“.