Scampia: già raccolte 130 firme per la petizione contro la decisione del Comune di abbattere le Vele.
Entro il mese di marzo partiranno i cantieri per l’abbattimento della prima Vela di Scampia (quella verde). L’opera di riqualificazione del quartiere di Napoli Nord non mette però tutti d’accordo. In molti si oppongono infatti alla demolizione, con un folto gruppo di architetti ed accademici che da qualche giorno ha promosso una raccolta firme contro l’abbattimento delle Vele, arrivata già a quota 130 sottoscrizioni.
Promotore dell’iniziativa è l’architetto Gaetano Troncone, consigliere comunale di maggioranza, eletto nella lista “de Magistris sindaco”, oggi nel gruppo Misto. Tra i firmatari, ci sono anche il professor Aldo Capasso, Vito Cappiello, Luigi de Falco dell’associazione Italia Nostra (ed ex assessore all’Urbanistica della giunta di Luigi de Magistris), oltre al noto architetto Massimo Pica Ciamarra.
La loro argomentazione è la seguente: le Vele sono un simbolo, una visione di aggregazione sociale che va semplicemente sviluppata meglio di quanto non sia stato fatto nel corso degli anni scorsi. “Difficile commentare situazioni dopo decisioni già prese, al di fuori di un vero dibattito culturale -spiega a “Il Mattino” l’architetto Pica Ciamarra – Sembra quasi porsi in contrapposizione forzata.
Ritengo invece che le Vele siano un documento di un pensiero e quindi non c’è motivo di spendere decine di milioni di euro per abbatterle e sostituirle con edifici banali o con cose oscene. Non vorrei essere cinico, però sono convinto che si può demolire qualsiasi cosa, basta avere un’alternativa migliore”.
Grande dibattito dunque sull’abbattimento delle Vele di Scampia, quartiere “difficile” della città di Napoli, che da tanti anni è però sempre più impegnato in un grande percorso di riscatto civico e sociale, guidato all’insegna della cultura da tanti giovani (basti pensare ad esempio a luoghi come La Scugnizzeria, la prima libreria-teatro di quella zona).