Come quelli della vicina Pompei, anche gli scavi di Ercolano rappresentano un inestimabile patrimonio culturale non solo per la Campania ma per tutto il mondo, continuando a regalare tuttora sensazionali scoperte archeologiche. Ecco qualche curiosità su questo splendido Patrimonio dell’Unesco (che viene visitato mediamente da 300mila turisti ogni anno).
Ercolano, che subì la stessa sorte di Pompei, fu annientata dalla furia del Vesuvio. Il secondo giorno della celeberrima eruzione, il 25 agosto del 79 d.C., fu particolarmente distruttivo e, oltre alle conseguenze dell’eruzione, la città fu colpita da un maremoto che la ricoprì di fango, lapilli e detriti.
Tra le scoperte archeologiche più importanti, spicca certamente la bellissima Villa dei Papiri, che custodiva oltre 1800 papiri e straordinarie sculture. Gli scavi iniziali risalgono al 1710, mentre con Carlo III di Borbone, nel 1738, furono avviati i primi scavi organizzati con la tecnica dei cunicoli sotterranei e dal 1828 furono autorizzati gli scavi a “cielo aperto” fino al 1875. Dal 1927 al 1958 i lavori riportarono alla luce l’area che attualmente si può visitare.
L’emergenza Covid 19 ha spesso modificato gli orari di apertura e chiusura, che di solito sono i seguenti:
Intero 11 euro; ridotto 5,50 euro. Ingresso gratuito per gli under 18 e la prima domenica di ogni mese.
Per restare aggiornati su tutte le informazioni e le comunicazioni riguardanti il Parco Archeologico di Ercolano e le sue attività, basta collegarsi al sito https://ercolano.beniculturali.it/ (oltre che seguire le varie pagine social).
Il Parco Archeologico di Ercolano si trova in Corso Resina. Ci si può arrivare nei seguenti modi:
Articolo pubblicato il: 4 Novembre 2020 21:22