Campi Flegrei: la Protezione Civile ha analizzato i rischi per strutture e popolazione in uno scenario di evento sismico pari ad una magnitudo di 4,5.
Lo sciame sismico (una quarantina di scosse) ha fatto scattare l’allarme nella zona rossa della Solfatara, il super vulcano dei Campi Flegrei. In quell’area, dove abitano 500mila persone tra i quartieri flegrei del Comune di Napoli e quelli dell’hinterland flegreo-giuglianese, lo scenario di rischio vulcanico si mescola con quello delle micro-scosse di terremoto. L’Ingv ha fatto sapere che è un fenomeno che rientra nella normale attività di un’area vulcanica attiva come sono i Campi Flegrei. Tutto nella normale evoluzione di un vulcano attivo che ogni tanto libera l’energia accumulata trasformandola in onda sismica. Di fronte a quanto accaduto, anche la Protezione Civile ha voluto approfondire il tutto. Nel rapporto preparato dagli esperti per il dipartimento nazionale di Protezione Civile, viene infatti analizzata la vulnerabilità fisica per le strutture e il rischio per la popolazione in uno scenario di evento sismico pari ad una magnitudo di 4,5, con “danni attesi significativi sia per numero che per estensione territoriale”. Come riportato da “Il Mattino”, sono queste le conclusioni cui è giunto il team di scienziati, tra cui ci sono Giovanni Macedonio, Marcello Martini e Giulio Zuccaro, che ha lavorato alla simulazione e sull’ipotetico impatto di un terremoto di medio – alta intensità. L’area dei Campi Flegrei è ampia quasi 90 chilometri quadrati, ha una densità abitativa media di 3700 abitanti per chilometro quadrato, è piena di case, strutture ricettive, ospedali e scuole. E proprio a proposito di scuole, ben 4 su 10 sarebbero a rischio. Non si tratta di strutture fuori legge o pericolanti (negli ultimi anni sono state parzialmente oggetto di restyling statico) ma l’allarme è scattato, soprattutto perché costruite in un’epoca in cui non era obbligatoria la progettazione antisismica.