mercoledì, Dicembre 4, 2024

Scoperto a Pavia il primo spartito musicale della storia

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Carlo Farina
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Carlo Farina - cura la pagina della cultura, arte con particolare attenzione agli eventi del Teatro San Carlo, laureato in Beni culturali, giornalista.

Eccezionale scoperta a Pavia, durante il restauro di un prezioso libro del Seicento, di un antichissimo spartito musicale del 1100.

E’ di poche ore fa la notizia incredibile del ritrovamento del più antico spartito musicale che sarebbe stato ritrovato presso la Biblioteca Universitaria di Pavia. Si tratta di un antifonario risalente al 1100 e che molto probabilmente è il più antico documento “musicale” finora conosciuto.

L’annuncio è stato dato dal ministro della cultura Bonisoli sottolineando che la pagina di pergamena manoscritta (l’antesignana dello spartito musicale) è stata ritrovata durante il restauro, finanziato con l’Art Bonus dal Mibac, di un preziosissimo volume del ‘600. Questo importante ritrovamento “dimostra l’importanza della tutela e del rapporto con il mondo universitario e il suo sistema bibliotecario”, ha commentato il ministro, dopo l’eccezionale scoperta di un documento così raro e importante, che arricchisce naturalmente il vasto patrimonio storico-artistico dell’Italia, unico al mondo. 

Ecco i dettagli della scoperta

La scoperta del prezioso documento è avvenuta durante il restauro sul volume di Giovanni De Deis, In Ecclesia Mediolanensi (Milano, Melchiorre Malatesta, 1628), dove è emerso un foglio in pergamena manoscritta che, dopo un attento esame in laboratorio, ha rivelato la presenza di un documento composito che, oltre alle iscrizioni, conteneva anche delle  minutissime notazioni di musica medievale. Un piccolo tassello importante per capire ancor di più l’origine, la diffusione e le caratteristiche delle notazione musicale medievale.  

Durante il delicato lavoro di restauro del citato libro, si è verificato l’inatteso distacco della controguardia posteriore del volume (quella incollata alla copertina) che ha inaspettatamente restituito al restauratore il foglio in pergamena manoscritta. Infatti era consuetudine che i legatori utilizzassero come materiale per rinforzare le rilegature, proprio frammenti di risulta di altri testi. La particolarità di questa scoperta sta nel fatto che si tratta di un foglio intero, è inoltre è ancora ben leggibile, nonostante la cospicua presenza di colla animale usata per far aderire lo stesso al cartone.

L’importanza di tale scoperta ha immediatamente messo in allerta gli addetti ai lavori, e tra i vari professionisti del settore è stato subito interpellato Dominique Gatté, uno dei massimi esperti musicologi francesi, e in particolare specialista di musica medievale.

Dopo aver visionato l’importante e rarissimo reperto, Gatté ha subito confermato che si trattava di una pagina, abbastanza completa, di un antifonario, ovvero di un breviario che riportava anche le parti cantate della liturgia. Senza dubbio uno dei più antichi spartiti che è possibile studiare oggi, un documento che, come è già stato detto, risale al 1100 circa ed è collocabile nell’area delle città di Novara. Il documento, inoltre, è decorato da una particolare miniatura di difficile interpretazione, che rappresenta un animale mitologico con zampe colorate e fattezze di serpente.

Questa importante scoperta è stata fatta dalla Dott.ssa Alessandra Furlotti, la “fortunata” ricercatrice alla quale la biblioteca Universitaria di Pavia aveva affidato il restauro di tre libri della prima metà del Seicento, libri accompagnati da legature di pregio, e conservati nel Salone Teresiano. 

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