Scuola: proteste in tutta Italia contro la sentenza del Consiglio di Stato (per la quale il diploma magistrale non abilita all’insegnamento). La Ministra Fedeli: “Convocheremo le parti e troveremo una soluzione”.
di Luigi Maria Mormone – Ritorno a scuola problematico dopo le vacanze natalizie per gli alunni delle elementari e delle scuole per l’infanzia. Oggi in tutta Italia c’è infatti stato lo sciopero dei docenti, con molti sit-in nei pressi degli uffici scolastici regionali. Lo sciopero è nato come segno di protesta contro quella che molti insegnanti definiscono la “vergognosa” sentenza del Consiglio di Stato sui diplomati magistrali. Secondo quanto stabilito, il diploma magistrale non abilita all’insegnamento, per cui adesso molti docenti sono a rischio licenziamento, esclusione da graduatorie a esaurimento (le cosiddette GAE), oltre che retrocessione di fascia per il ruolo. A Roma, tante giovani maestre hanno protestato davanti al Ministero, sottolineando come “siamo insegnanti, non burattini” e dicendo “no ai licenziamenti di massa”. Ripresa delle lezioni a singhiozzo nelle scuole materne e primarie anche a Torino, dove secondo i sindacati la sentenza del Consiglio di Stato mette a rischio il futuro di circa 1400 insegnanti assunti con il diploma magistrale. Allo sciopero ha aderito anche il personale Ata: bidelli e segretari considerano irrisorio l’aumento di stipendio che avranno nel 2018. Sono circa 300 tra maestri e familiari degli alunni i manifestanti che hanno invece protestato a Genova. L’autorità garante per gli scioperi ha giudicato illegittima l’agitazione di oggi, reputandola non conforme alla legge “perché risulta violata la regola di preavviso di 15 giorni e il mancato tentativo di conciliazione presso il Ministero, trattandosi di motivazioni (la recente pronuncia del Consiglio di Stato in materia di titoli per l’insegnamento) diverse da quelle avanzate dalla sigla Saese, che per prima ha proclamato lo sciopero”. Sullo sciopero di maestre di scuole primarie e dell’infanzia, la Ministra dell’istruzione Valeria Fedeli ha spiegato in un’intervista a Sky Tg 24 di aver chiesto “all’Avvocatura dello Stato di darci le linee attuative della sentenza del Consiglio di Stato. Appena arriverà la risposta, convocheremo le parti e troveremo le soluzioni più idonee”.