Scuole in Campania: dopo la sentenza del Tar (che ha riaperto asili, elementari e medie) il governatore attacca il premier.
A margine della riunione del Consiglio Regionale per la scelta dei tre delegati della Regione Campania per l’elezione del Presidente della Repubblica, il governatore Vincenzo De Luca attacca il Governo sul tema scuole.
Il Tar Campania ha infatti sospeso l’efficacia dell’ordinanza che prevedeva il rinvio al 29 gennaio della didattica in presenza per asili, elementari e medie, per le quali il Governo ha sempre ribadito il no alla Dad:
“Io credo che una Regione non sia obbligata ad aspettare di arrivare prima in zona rossa, cioè prima alla drammatizzazione del contagio, per prendere misure preventive -ha detto il numero uno di Palazzo Santa Lucia – Noi da sempre abbiamo una linea diversa: riteniamo che le decisioni si debbano prendere prima che sia esploso il problema, non quando è esploso. Per quanto riguarda le misure previste dal Governo, mi sembrano tutte virtuali e in larga misura inattuabili, a cominciare dai tracciamenti e dalla garanzia da dare ai presidi e conseguentemente alle famiglie di tranquillità”. De Luca ha inoltre ribadito che “siamo tutti per la scuola in presenza, ma non tutti condividiamo la necessità di parlare un linguaggio di verità. Per partire dalla realtà, per quella che è, e tutelare davvero e non per finta la salute dei nostri bambini”.
Poi l’attacco al premier Mario Draghi: “Ho trovato la sua conferenza stampa insopportabilmente demagogica. Ha parlato per mezz’ora insieme con il ministro della Pubblica istruzione contro la didattica a distanza generalizzata che non ha chiesto nessuno in Italia. Ha scelto un obiettivo di comodo per parlare per mezz’ora candidandosi anche lui a iscriversi nel club degli sfondatori di porte aperte.
Ho trovato sconveniente che non ci sia stata un risposta di merito al problema limitato posto dalla Regione Campania (due settimane di Dad per intensificare la campagna di vaccinazione per i bambini da 5 a 11 anni, ndr)”.
De Luca afferma inoltre che “oggi avremo scuole nelle quali i bambini sono senza mascherina, perché le Ffp2 nel frattempo non sono arrivate, e mi dicono che i bambini delle elementari sono stati costretti a stare in classe con le finestre aperte, i cappotti addosso e i cappelli in testa”.