Cronaca di Napoli, sgominata baby gang che assalì Antonio Malinconico
Il padre di Antonio Malinconico (ridotto in fin di vita per uno scooter): “Non si è più ripreso da quella terribile sera”.
Il fenomeno delle baby gang è d’attualità in questo periodo ma, come sottolineato recentemente anche da Raffaele Cantone (presidente dell’Anac e soprattutto magistrato sempre in prima linea contro la criminalità organizzata), va purtroppo avanti da anni. Ne sa qualcosa il 22enne di Torre del Greco Antonio Malinconico, aggredito il 27 dicembre 2016 da sei ragazzini che lo ridussero in fin di vita per rubargli lo scooter. È notizia di queste ore la cattura del sesto componente di quella banda, Luigi D’Acunzo (ventenne di Torre Annunziata), accusato di tentato omicidio, tentata rapina e porto illegale di armi da sparo, come gli altri cinque (tutti individuati a maggio 2017, compresi tre minorenni imparentati con esponenti di spicco del clan camorristico Gallo-Limelli-Vangone). D’Acunzo, secondo le risultanze investigative dei Carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata, avrebbe fatto parte del gruppo armato che prima inseguì, poi ferì a una caviglia e infine sparò due proiettili al torace del ragazzo, il quale aveva provato a fuggire da quell’assurda violenza. Le conseguenze per Antonio sono state davvero pesanti, visto che ha subito l’asportazione della milza e una serie di interventi per la ricostruzione di parti vitali, come l’intestino. Il ragazzo, insomma, non si è ancora ripreso del tutto dall’accaduto, come sottolinea suo padre Michele: “Mio figlio – ha raccontato a “Il Mattino” – non si è mai veramente ripreso da quella sera. Porta nel fisico e soprattutto nella mente i segni di una storia senza senso. Oggi fatica a mangiare, prima di ogni pasto deve prendere una pillola. Rispetto ad allora è molto più magro. Per fortuna è con noi e come genitori non gli faremo mai mancare il nostro sostegno”. Da allora, Antonio è arrivato anche al conseguimento della maturità all’istituto Nautico: “Appena dimesso dall’ospedale, un mese e mezzo dopo il fatto – prosegue il padre – anche se con tanti sacrifici riprese a frequentare la scuola. Speriamo che un giorno riesca a cancellare questa terribile esperienza e a riappropriarsi di una vita che in parte gli è stata comunque sottratta quella sera”. Un grazie speciale va all’Arma: “I Carabinieri – conclude Michele Malinconico – sono stati eccezionali, non smetterò mai di ringraziarli. Quello che proprio non riesco a mandare giù è il fatto che ragazzi possano arrivare a tanto per cercare di rubare uno scooter a un loro coetaneo”. I minorenni della banda (che avevano la disponibilità di armi e munizioni, tra cui un fucile kalashnikov) sono già stati condannati in primo grado, mentre per i maggiorenni è ancora in corso il processo con rito abbreviato.
Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.