Sport

Siete leggenda, il Calcio Napoli è Campione d’Italia

Il giorno è arrivato, il sogno si è realizzato: cara mia Napoli, puoi gridarlo fortissimo: CAMPIONI D’ITALIA!!! CAMPIONI D’ITALIA!!! CAMPIONI D’ITALIA!!!

Pareggio tra Udinese e Napoli: può iniziare la festa. Gioisci Napoli, fai festa: il Napoli è Campione d’Italia! Gioisci popolo: gioisci ragazzino che non avevi mai assaporato questa felicità; gioisci uomo con la barba bianca che quasi avevi perso le speranza di rivedere i tuoi colori sul gradino più alto del podio.

Ho pianto, sono sincero… e non c’è più niente di bello che piangere di gioia, piangere ricordando i sacrifici, le delusioni, le illusioni e tutto ciò che portano dietro 33 anni di fantasie nell’attesa di questo giorno.

 

Chi non è di Napoli non può capire, ma non è mancanza di saggezza: semplicemente non è di Napoli e non è colpa sua. Ho tentato per anni di spiegare cosa è Napoli ma poi ho capito che è tempo perso: tempo che è meglio dedicare a viverla.

Viverla negli occhi di questi bambini che suonano trombette, nelle lacrime dei più grandi, tutti consapevoli che questo “giocattolo” è di tutti, senza divisioni come in altre città, senza alchimie create sui tavoli del potere per riuscire a vincere.

Napoli è unica e basta! Unica come i 55.000 che sono andati al Maradona a guardare la partita sui maxischermi, unica come le infinite attese, unica come questa “fede” che si tramanda di padre in figlio come qualcosa di sacro e per nulla profano, unica come il chiasso delle strade che è solo frastuono di vita e di voglia di vivere.

Il Calcio Napoli ad Udine, stasera, non ha scritto una pagina di storia calcistica: ha scritto una pagina di epica.  Epico è colui che realmente è esistito e che ha fatto cose grandiose: non chiamateli leggendari perché la leggenda è qualcosa che non si sa se sia realmente esistita. Napoli non è Atlantide né lo scudetto può essere paragonato al Vello d’oro: Il Calcio Napoli è come Ettore che non ha paura di scendere nell’Arena pur sapendo che non può competere con il suo avversario; è come Ulisse che non ha paura di affrontare il viaggio pur di tornare alla sua Itaca: è epica… non leggenda ed il finale, stavolta, è bellissimo!

Alla 33ma giornata 33 anni dopo, nel terzo anno dopo la morte di Diego così come lui portò lo scudetto al terzo anno dal suo arrivo. 33 come gli anni di Cristo: perché questo è un miracolo calcistico!

La prima volta di una squadra diversa da Juventus, Inter e Milan dopo ben 22 anni dallo scudetto della Roma, la prima volta (questo non l’ho sentito dire) che il Napoli vince il campionato a 20 squadre. La prima volta che lo scudetto viene cucito sulle maglie di una società senza debiti, con un bilancio sanissimo e con un programmazione cha parte da lontanissimo. Solo il passare degli anni faranno capire la grandezza di questa impresa.

Non c’è tempo adesso di parlare dei protagonisti: lo faremo nei prossimi giorni. È tempo di gioire, di scoppiare di felicità, di prendere per mano i propri bambini allo stesso modo in cui 33 anni fa facevano i nostri genitori. È passata una generazione ma camminare oggi per Napoli significa, per chi ha avuto la possibilità di farlo 33 anni fa, una ritorno al passato come in una macchina del tempo capace di far sentire odori, profumi ed allegria di tanti anni fa.

Il giorno è arrivato, il sogno si è realizzato: cara mia Napoli, puoi gridarlo fortissimo: CAMPIONI D’ITALIA!!! CAMPIONI D’ITALIA… CAMPIONI D’ITALIA!!!

E’ tutto vero…

Articolo pubblicato il: 4 Maggio 2023 23:12

Redazione

2Anews è un magazine online di informazione Alternativa e Autonoma, di promozione sociale attivo sull’intero territorio campano e nazionale. Ideato e curato da Antonella Amato, giornalista professionista. Il magazine è una testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Napoli n.67 del 20/12/2016.