Polizia postale: è stato lanciato sul web l’allarme contro la truffa delle sim clonate.
Da qualche mese, in tutta Italia, sta andando avanti la truffa delle sim clonate: l’ultimo colpo è stato realizzato ad Alassio (Savona) ai danni di un imprenditore (privato di più di 20mila euro dal suo conto corrente). Come riporta “Il Mattino”, questa nuova frode ha già sottratto circa un milione di euro dai conti correnti dei malcapitati.
Tutto parte dalla clonazione della scheda telefonica della vittima, che di colpo vede la rete del proprio smartphone andare in avaria. L’utente pensa ad un guasto temporaneo, ma in quel lasso di tempo i pirati informatici prendono il controllo della scheda telefonica, e infine del conto corrente, che viene rapidamente svuotato. Individuata la vittima e il suo numero di cellulare, i “cyber-criminali” forzano a distanza il suo telefonino per carpirne il numero, le credenziali bancarie e gli altri dati personali grazie a uno spyware (un’app spia), o a una mail infetta. Successivamente, i criminali realizzano un documento di identità fasullo intestato alla vittima e lo presentano in un centro assistenza per chiedere una nuova scheda: in taluni casi si tratta però di un gestore complice dei truffatori. Non appena la nuova sim viene consegnata ai truffatori, la vecchia scheda della vittima viene infatti disabilitata. A quel punto, grazie alle credenziali trafugate, i malviventi richiedono all’assistenza telefonica della banca, o tramite un sms, i nuovi dati di accesso al conto corrente (cui si ha poi accesso senza problemi).
Sim clonate, molti casi in Campania
A giugno, gli investigatori hanno arrestato una 70enne a Villa Literno, dove il colpo è stato sventato con un blitz nella sede delle Poste. La donna si era presentata allo sportello esibendo documenti fasulli, con cui aveva chiesto la sostituzione della tessera postamat e il nuovo pin. In quel caso la truffa è stata fermata in tempo, ma secondo l’ipotesi accusatoria gli indagati erano già riusciti a portare a casa altri due colpi da 50mila e 70mila euro. Dietro l’operazione c’era una banda: sono state infatti 30 le persone indagate, tutte native della provincia di Napoli e Caserta. Ma il punto nevralgico della frode era un negozio di telefonia della zona, i cui titolari avevano il controllo di numerose schede telefoniche, e la possibilità di accadere ai software per l’intestazione delle sim. Anche in Irpinia si registrano decine di denunce al mese.
Sim clonate, i consigli della Polizia postale
La Polizia postale ha divulgato sui social e sul proprio sito una guida per allertare i cittadini. Si consiglia di usare password non semplici e differenti per ogni sito, ed evitare di mettere online dati sensibili quando non necessario. Occhio infine alla sim e al telefonino: se si notano rallentamenti, o sparisce il campo per mezza giornata, bisogna contattare subito il gestore e la banca. Per vedersi svuotato il conto corrente possono infatti bastare poche ore.